Limiti
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 826
Le donne uscivano sulle porticine delle altre casupole e la guardavano fisso, salutandola con un cenno del capo, e lei aveva l'impressione che anche loro «sapessero», che il suo segreto oramai si fosse sfogliato come un fiore di cui tutti possedevano un petalo; ma sentiva il coraggio del proprio amore, e solo, in quel momento, si vergognava della gioia che invano tentava di reprimere in fondo al cuore pensando che se la madre era gravemente malata, Simone sarebbe tornato a visitarla...
p. 827
La sua voce aspra tradiva talmente una irritazione interna, che Marianna si spaventò e si pentì d'essere entrata; sentì che la sua visita non era né opportuna né gradita. Infatti vide i grandi occhi dorati della figliuola minore, che si era affacciata sul ballatoio, guardarla con meraviglia e curiosità, poi con dolore e infine con ostilità che pareva odio.
p. 839
Non era mai stato un uomo molto religioso; erano passati anni interi senza che mettesse piede in chiesa; e non era neppure superstizioso, sebbene semplice di cuore; e benché lontano dagli uomini e dalle cose del mondo, si sentiva sempre attaccato a questi uomini e a queste cose come la foglia della cima dell'albero alla più nascosta radice dell'albero stesso.
p. 843
- Tu l'offendi! Tu! Che cosa sei andato a cercare in casa sua questa mattina a Nuoro, e che sei venuto a fare qui adesso? Perché non viene lui, il tuo compagno, invece di mandare te per suo messo? Ah, ha paura adesso, il valente uomo, ha paura... Non è più sola, la donna, perché egli possa avvicinarsi.
p. 847
Allora camminava e camminava, come un sonnambulo, lungo i sentieruoli grigi fra l'erba argentea, sopra l'ombra dei cespugli e dei fiori; e Marianna e Simone, con la loro passione fatta più di odio che d'amore, gli sembravano lontanissimi, ai limiti opposti del mondo; e anche lo sdegno stolto di Sebastiano, e l'umiliazione sua stessa e il suo rancore: tutto gli sembrava ombra.