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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Limiti

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Elias Portolu

Grazia Deledda

p. 117
Per parecchi giorni visse nell'amaritudine di questo addio: specialmente nella tanca, la tristezza lo stringeva fino a renderlo freddo, insensibile ad ogni altra cosa, che non fosse il suo addio ai luoghi ed alle cose fra cui aveva tanto amato e sofferto.
«Io non vedrò più questo, io non farò più questa», pensava, e un nodo gli serrava la gola. Ma la sua decisione era ferma, e più i giorni passavano, più egli s'abituava all'idea di lasciare tutto e di cominciare una nuova vita.

limiti

pp. 124-125
- Signore, tu lo vedi, io sono debole e vile; abbi pietà di me, mio Dio, perdonami, dammi requie, strappami il cuore dal petto. Io sono uomo, non mi posso vincere; perché tu mi hai fatto così debole, o Signore? Ho sempre sofferto nella mia vita, e quando ho dovuto, vinto dalla mia debole natura, cercar la felicità, ho peccato, ho calpestato i tuoi precetti, sono stato più pagano e malvagio dei Gentili; ma ho tanto sofferto. Dio mio; e soffro ancora tanto che la misura è colma. Dio mio, Dio mio, Dio mio!, - proseguiva singhiozzando, col viso stravolto inondato di lagrime salate, - abbi misericordia di me, perdonami, aiutami, dammi la pace del cuore... dammi un po' di bene... un po' di dolcezza: non ne ho diritto, Dio mio? Non sono una creatura umana? Se ho peccato, perdonami, se tu sei misericordioso: se tu sei grande, Signore, perdonami e dammi un po' di bene, un po' di gioia..

limiti, religiosità

p. 125
laquo;mio padre dice che sono i vili a piangere; e che un Sardo, un Nuorese, non deve piangere; ma fa così bene! Altrimenti ci si schianta, in certe ore!»

limiti

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Marianna Sirca

Grazia Deledda

p. 0
Era di giugno. Marianna, sciupata dalla fatica della lunga assistenza d'infermiera prestata allo zio, morto di una paralisi durata due anni, pareva uscita di prigione, tanto era bianca, debole, sbalordita: e per conto suo non si sarebbe mossa né avrebbe dato retta al consiglio del dottore che le ordinava di andare a respirare un po' d'aria pura, se il padre, che faceva il pastore ed era sempre stato una specie di servo del fratello prete, non fosse sceso apposta dalla Serra a prenderla, supplicandola con rispetto: "Marianna, dà retta a chi ti vuol bene. Obbedisci".

colori, limiti

p. 729
E Marianna aveva obbedito. Aveva obbedito sempre, fin da quando bambina era stata messa come un uccellino in gabbia nella casa dello zio, a spandere la gioia e la luce della sua fanciullezza attorno al melanconico sacerdote, in cambio della possibile eredità di lui.

flora e fauna, limiti

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