Limiti
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 774
- Dopo sono stata serva del canonico, che era venuto lassù parroco; saranno venti o venticinque anni, e quando egli ritornò a Nuoro venni con lui. A dire la verità, sempre le cose sono andate bene: solo una volta ci hanno rubato una gallina, ma dev'essere stata Maria Conzu la vicina di casa. A dire la verità, Nuoro non è un paesetto ove possa succedere una grassazione, con tanta forza che c'è: e i tempi sono cambiati: ma i malfattori esistono sempre e fidarsi non bisogna.
p. 790
Dopo cena sedette accanto al camino; e pure tutta circondata dall'aureola rossa della fiammata, le pareva di aver freddo, di essere ancora ragazzetta, sola, scesa di nascosto ad aspettare il ritorno dello zio dalla messa con la speranza che egli rientrasse con qualcuno, e si facesse un po' di festa come nelle altre case cristiane.
p. 798
E lei a sua volta ricordava il loro primo incontro, il canto dell'usignuolo che purificava la notte e pareva scacciasse d'intorno a loro tutti gli spiriti del male; e si passò la mano sugli occhi per togliersi il velo d'orgoglio che la divideva da lui.
p. 803
- Marianna, tu sei la padrona e puoi fare quello che vuoi, ma poiché ti sei confidata in me devi accettare un consiglio. Fa tornare a casa tuo padre, e aprigli il tuo cuore. Noi siamo tutti ciechi, Marianna, e abbiamo bisogno di sostenerci l'uno con l'altro. Eppoi tu sei una buona cristiana e conosci i comandamenti del Signore. E il padre è sempre il padre.
p. 806
Voglio conoscere la disgrazia, sì! So tutto; non ho gli occhi bendati. Mi aspetto l'ira dei parenti, la mormorazione di tutto il popolo; ma questo è nulla. Egli sarà forse condannato: questo è l'affanno: e questo pane amaro voglio: purché siano salve l'anima mia e la sua per l'eternità