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Aspirazioni

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico

Marcello Cossu

p. 9
Del resto si consoli che ove mi cada in acconcio, non sarò mai avaro di lenimento alla sua fantasia per somma mia ventura impressionata. - E il fasto luminoso di quel popolo che nel comune servaggio, seppe scuotere il giogo della tirannide e crearsi indipendente, compenserà appieno all'infortunio della vittima sagrificatavi.

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pp. 18-19
Malann'abbi! - gridò un popolano che era stato atterrato e mezzo pesto dall'impeto – Malann'abbi, marrano scellerato!.... Va, me la pagherai... - Zitto per Dio, Valentino, - borbottava un'altro riprendendolo – non sai tu quanto possano quei crudeli tiranni? - Eh! Si, lo so lo so – ripigliava il primo – e pur troppo! Ma finchè noi staremo sotto la frusta di questi manigoldi saremo sempre macerati a questo modo. - Vorrei sentire un po' che potremo noi fare per non esserlo? - prorompeva un terzo a cui era toccata una forte botta sul naso. - O che! Non avete voi due braccia, due mani ed un coltello? Non sapete che anche gli scellerati son di carne e d'ossa al paro di voi? Chi v'impedisce dal non farne un compiuto massacro? - Ah, voi li temete n'è vero, avete paura de' loro ceffi torti......! O, vedrete se io li temerò, se me la pagherà colui – per San Gavino! Sentite, e qui il popolano si toglieva rispettosamente il berretto – per San Gavino, colui me la pagherà ben cara – e non più tardi di questo giorno istesso! - La cavalcata irrompente continuava a sbaragliare la folla allorchè il Bastardo colpito dalla vaghissima vista d'un oggetto, raffrenò lo scalpitante destriero.

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pp. 43-44
Morte al Bastardo! >> a cui fecero eco tutti gli altri: in un momento l'immane feudatario si vide serrato da una folla numerosa di popolo che con le arme brandite sta per piombargli sopra onde far di lui non più udito strazio... egli frema di dispetto e d'ira; da di piglio alla spada e facendola roteare tenta sospendere l'ora della sua fine.... Sta per darsi vinto – quando un giovine cavaliere aprendosi il passo fra quella calca, reprime con siffatte parole ogni più barbaro procedere: - Frenate, o Sardi, l'ira vostra, non vogliatevi contaminare nel sangue d'un uomo che come che triste la di lui morte non gioverebbe per nulla a mitigare i terribili colpi della vostra avversa fortuna!... Qual pro pel Logudoro l'assasinio d'un bastardo del suo tiranno? Lo scellerato Michele Zanche non rimarrebbe ancora a capo del comando! O toglierebbe dall'essere quel tristo e crudele Signore?... Riponete i vostri stocchi, badate a ben altro modo acciò da una volta scuotiate il giogo che vi conculea e vi rendiate liberi e indipendenti.

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pp. 96-97
Dietro i fatti della festa di Salvenero, gli animi dei Sassaresi non solo, ma di tutti i Logudoresi si sentirono infocolare al patrio amore di libertà. Le parole del valoroso Capitano, Niccolò Calderai, come che avessero avuto forza di attuare il tumulto, erano poi state un irresistibile movente per quei cosi i quali non volevano più sentirne di soggezione e di tirannide. Da tutti si bramava la comune indipendenza, da tutti la caduta dell'immane Giudice che si conculcava. Parve inallora tempo ai nemici di costui di tramare la sua ben meritata rovina. Erano questi i Doria, i Malaspina, i marchesi di Massa, i quali avevano sul Logudoro antichi diritti di pertinenza. Essi adunque erano mossi da sole mire ambiziose e si collegarono con Sassari, che da suo canto voleva esentarsi da quell'annuo tributo che doveva sborsare a favore del regolo, e crearsi affatto indipendente. Epperò tutti vennero di comune accordo, si raunarono in segrete congreghe, si fecero alleanze, si fermarono patti, si congiutò. Il Giudice turritano doveva cadere vittima d'un pugnale!

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p. 99
Noi verremo assoggettati al giuramento di fedeltà e sommessione epperò a tutte quelle balzellerie e umiliazioni di cui si fa arbitro il mostruoso dominio feudale! Che cosa addunque ne conviene fare a schiavar tanta copia di mali?. - null'altro fuorchè progettare il conquasso della corte di Ardara... Il Giudice turritano ha colmato la misura.... già i popoli suoi vassalli sonosi finalmente disposti alla rivolta... da tutti già si grida: morte ai tiranni! E noi pure grideremo: Morte al regolo di Torres! - Morte al Giudice Michele Zanche - gridò concordemente l'assemblea.

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