Storia
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 430
Raccolti entro una capanna, seduti per terra a gambe in croce intorno a una damigiana verso cui si volgevano come a un idolo, i poeti improvvisavano ottave pro e contro la guerra di Libia: eran parecchi e si davano il turno, e intorno a loro si accalcavano uomini e ragazzi: di tanto in tanto qualcuno si curvava per prendere di terra un bicchiere di vino. - Bibe, diaulu! - Salute! - Che possiamo conoscerla cento anni di seguito, questa festa, sani e allegri. - Bibe , forca!
p. 509
Tu devi sapere che tredici anni belli e lunghi occorsero per fabbricare la casa del Re Salomone.
Era in un bosco chiamato il Libano, per le piante alte di cedro che là crescevano. Luogo fresco. E tutta questa casa era fatta di colonne d'oro e d'argento, con le travi di legno forte lavorato, e il pavimento di marmo come nelle chiese; in mezzo alla casa c'era un cortile con una fontana che dava acqua giorno e notte, e i muri erano tutti di pietre fini, segate a pezzi uguali come mattoni. Le ricchezze che c'eran dentro non si possono contare: i piatti erano d'oro, i vasi d'oro, e tutta la casa era ornata di melagrane e di gigli d'oro; anche i collari dei cani eran d'oro e le bardature dei cavalli d'argento e le coperte di scarlatto. E venne la regina Saba, la quale aveva sentito raccontare di queste cose fino all'altro capo del mondo, ed era gelosa, perché ricca anche lei, e voleva vedere chi era più ricco. Le donne son curiose...
p. 510
Eccitato dal successo il cieco si animò, si sollevò, raccontò la storia di Tamar e delle frittelle.
p. 515
Alcune erano alte, sottili, fasciate di orbace, coi grembiali ricamati di geroglifici gialli e verdi e i cappucci di scarlatto, e pareva venissero di lontano, dall'antico Egitto: altre avevano i fianchi potenti, il viso largo con due pomi maturati per guancie, la bocca carnosa, ardente e umida come l'orlo d'un vaso di miele.
p. 518
Da una nicchia di pietre ove s'era rifugiato coi compagni Efix vedeva le figure passare fra la nebbia come sopra le nuvole, e la storia del Diluvio Universale che il cieco giovane raccontava gli sembrava la loro storia. Ecco, alcuni patriarchi s'erano salvati e si rifugiavano sul Monte: venivano su con le loro donne e i loro figli, ed erano tristi e lieti in pari tempo perché avevano tutto perduto e tutto salvato.