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Storia

Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007

La bella di Cabras

Enrico Costa

p. 56
E' San Giovanni di Sinis; costrutta, a quanto dicesi, nel IX secolo. Era la principale chiesa della Tharros cristiana...Più in là è l'altra chiesetta di S. Salvatore, dove si fa una festa popolare, nella prima domenica di settembre...Tutta la regione è sparsa di Nuraghi; il Padre Vitale asserisce vi esistessero quaranta villaggi.

arte, costumi, religiosità, storia

p. 66
Com'è noto, a Tharros si scavarono due specie di tombe: quelle romane, cioè, in cui, dopo l'abbruciamento dei morti le ossa vennero raccolte nelle urne; e quelle cartaginesi ed egizie, in cui i cadaveri vennero sotterrati colla testa rivolta ad oriente.

storia

p. 67
Sapeva a memoria i nomi i nomi di molti egizi antichissimi. In uno scarabeo vedeva, o un dominatore della quarta dinastia di Menfi, cioè di Menkare, Mencheres di Manettone, o Apocrate, il dio del sole nascente. Sapeva leggere il nome del remotissimo re Totmes III della diciottesima dinastia, o quello di Amun Ra, il più antico dio dell'Egitto, nei quali i cartaginesi riconoscevano il loro Baal Chamon. Conosceva a prima vista l'uccello sacro, l'ibi posato sul coccodrillo, la dea del secondo ordine Hathor od Hether, il serpente alato, il genio tutelare del Nilo, che in origine rappresentava il dio Ptah, creatore del mondo. Notava, senza sforzi e senza occhiali, lo scarafaggio simbolo della creazione, lo sparviero simbolo delle due divinità solari Har e Arneri, il porco simbolo del dio Typhone, il dio Anubi colla testa di cane, la dea Bubasta colla testa di gatto.

storia

p. 71
Fra le inondazioni che più volte funestarono il campidano oristanese per lo straripamento del Tirso, nessuna certamente rimarrà memorabile come quella del 9 dicembre 1860.

geografia, storia

pp. 85-86
Filippo II di Spagna, nel 1579, pubblicò una legge, colla quale prescriveva ai sudditi, di qualsivoglia grado, di lasciar crescere la barba, postoché certuni, dimenticando la dignità (?) se la radevano; e per dar forza coll'esempio al reale decreto, egli volle che suo figlio comparisse in pubblico con una folta barba. Carlo Emanuele III di Savoia, invece, nel 1744, abolì con un pubblico bando l'uso inveterato nei popolani del contado di lasciar crescere la barba. Dobbiamo dunque dedurre: che gli abitanti del Capo settentrionale ubbidirono al re di Spagna, e fecero i sordi all'editto di Carlo Emanuele III; gli abitanti, al contrario, del Capo meridionale, sono tuttora fedelissimi all'editto di Casa Savoia, e si radono la barba scrupolosamente.

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