Giuseppe Desś
Milano, Feltrinelli, 1961
Il disertore
Giuseppe Desś
p. 264
Non riusciva a pregare.
p. 298
Ora nella strada c’era più gente. Tentava di calmare il cavallo, quando si trovò la strada sbarrata da una piccola folla che andava litaniando dietro al vice parroco e alla croce processionale. Per un attimo, Francesco tentò di frenare, mentre la folla fatta di persone pratiche e poco fiduciose, data una sbirciata al di sopra della spalla, come a un ordine si aprì e lasciò in mezzo alla strada solo il prete e il chierichetto. Alcuni si segnarono invocando, senza molta convinzione, Gesù e Maria.
p. 316
laquo;Dipende da Dio» concluse il capraio. «Da Dio? … Che c’entra Dio!» Non aveva mai pensato a Dio. Dio non rientrava nemmeno nei ricordi della sua infanzia.
p. 317
Rassegnata lo lasciò andare formulando una preghiera.
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Desś
p. 5
Eppure era stato lui a chiamarlo, anche quella volta: aveva mandato, come al solito, comare Verdiana, la sua vicina di casa, che arrivava sempre in sottanella e corsetto, con il fazzoletto giallo legato intorno alla testa, brontolando che non le lasciava mai fare in pace i suoi lavori.