Gente
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 228
Le donnicciuole s'erano già accorte della visita e curiosavano nella strada; la porta di Columba era chiusa, ma il viso felino di Banna appariva ad una finestra.
p. 229
Quest'impressione mi durò lungo tempo; mi pareva che anche gli sconosciuti, se mi guardavano, prendessero verso di me un'attitudine sospettosa.
p. 250
Tacque anche quando la sorella riferì al vecchio le notizie del paese, e che il dottore aveva spaventato la sua serva, e che Giuseppa Fiore aveva criticato i vestiti di Columba secondo lei poco adatti per la sposa d'un vedovo.
p. 252
- Nessuno ci rispetta... tutti ci calunniano... tutti ci vorrebbero veder morti... Sì, sì, ed io morrò presto, lo sento qui nel cuore... lo sento...
p. 253
- Voi vi ridevate di lui, babbu Corbu; Banna sorella mia che ha la lingua come quella dei serpenti, parlava male di lui con le vicine; e a poco a poco, giorno per giorno, siete stati voi due a creare la sua cattiva fama.