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autori

Enrico Costa

opere

La bella di Cabras

Enrico Costa

Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007

La bella di Cabras

Enrico Costa

p. 21
Colombe innocenti, esse venivano ammaliate dall'occhio acuto e penetrante di quel falco, né sapevano, né potevano sottrarsi al magnetico fascino del demone, che le tentava colla poetica parola, coi doni, o coll'audacia. [...] Le linee delle guancie andavano a terminare in un mento a sesto acuto; a sesto acuto era l'estremità del naso; gli occhi piccolissimi lucenti e a linea obliqua, come quelli dei giapponesi; le orecchie molto sporgenti, come quelle del sorcio e della scimmia.

flora e fauna

p. 22
A chi, scherzando, lo chiamava vecchio come quercia, egli rispondeva: - Sarà benissimo; ma io (come voi alle quercie) strappo ogni cinque anni il sughero al mio cuore, per renderlo più sensibile alle donne!

flora e fauna

pp. 25-26
Era il 23 maggio del 1860 – la vigilia di Santa Maria – titolare della parrocchia del villaggio, la festa principale di Cabras; la quale chiama dai dintorni un numero infinito di devoti, di curiosi, di buontemponi. Le belle forosette del paese avevano da più giorni lasciato inoperoso il telaio e le altre faccende domestiche, per pulire e apparecchiare le lunghe canne, alle quali, con cura, andavano assicurando i loro più cari fazzoletti, i più eleganti sciallini, le pezzuole, i broccati, che dovevano servire per addobbare e decorare la chiesa nel giorno della festa. E' questa un'occupazione curiosa che dà alla festa una certa originalità. In ogni casa tu vedi due, tre, quattro donne mondare le canne dalle foglie secche, per renderle lisce; altre sono intente a cucirvi su, a foggia di bandiera, drappi d'ogni sorta. Oltre al merito che ogni famiglia vuol farsi, concorrendo alla decorazione degli altari; oltre all'orgoglio di poter mettere in mostra quanto di meglio si ha in casa, perché venga ammirato dai visitatori, in quell'usanza originale c'entra un pochino la questione religiosa. Que' fazzoletti, quegli sciallini, quei broccati, dopo aver assistito alle sacre funzioni, rientrano in casa benedetti e possono apportare buona fortuna.

costumi, geografia

p. 25
Era il 23 maggio del 1860 – la vigilia di Santa Maria – titolare della parrocchia del villaggio, la festa principale di Cabras; la quale chiama dai dintorni un numero infinito di devoti, di curiosi, di buontemponi. Le belle forosette del paese avevano da più giorni lasciato inoperoso il telaio e le altre faccende domestiche, per pulire e apparecchiare le lunghe canne, alle quali, con cura, andavano assicurando i loro più cari fazzoletti, i più eleganti sciallini, le pezzuole, i broccati, che dovevano servire per addobbare e decorare la chiesa nel giorno della festa.

costumi, religiosità

p. 26
Nell'interno della chiesa, centinaia di bandiere formanti i gruppi più capricciosi su per gli archi, intorno ai pilastri, sugli altari, dappertutto.

arte

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