Romolo Riccardo Lecis
Roma, Maglione e Strini, 1923
La razza. Frammento di recentissima storia
Romolo Riccardo Lecis
p. 78
Tutto questo – il tradimento inatteso, l’attacco del nemico fortunatamente non riuscito, lo scompiglio della linea e attraverso mille peripezie la sua risistemazione, infine l’ordine dell’esecuzione e la fucilazione, per la quale Ruggero Ersini prendeva su di sé coraggiosamente ogni responsabilità materiale e morale – nel rapido giro di otto ore durante la mattinata del 18 aprile.
p. 80
Chiamò da una buca che stava lì presso l’attendente: da un anno questo soldato, bravo montanaro di Calabria, gli era stato sempre fedelmente accosto. Il soldato venne; seguì il comandante sotto la tenda. Aveva nella faccia abbronzata una maschia impronta e un’espressione di bontà che avrebbe intenerito il cuore di un padre, in tutto l’atteggiamento l’ossequio disciplinare.
p. 82
Scrisse rapidamente poche parole su di un foglio ed uscì, lasciando sui trampoli il soldato Bergamotti, montanaro calabrese che era capace ad un’ora di intontire e ad un’altra ora di trovare, frugando tra le risorse del suo ingegno, l’accortezza del segugio.
p. 84
Povero Calabrese di generoso cuore nei cui occhi correva il riflesso di quell’inestimabile virtù di devozione ch’egli affermava davanti al superiore come la vittima l’aveva già affermata innanzi all’ara!
pp. 88-89
Si ricordò – strano richiamo della mente concitata – di avere soggiornato una volta, visitando paesi dell’alpe, in una casa campestre, presso umile gente della gleba: d’autunno. Gli avevano lasciata a disposizione l’intera casa, quei contadini, per tutta una sera; e mentre loro lontano frugavano la terra e cercavano il bestiame, egli era rimasto solo a meditare, con un libro dinanzi, in una bianca stanza povera d’arredi e piena di tanta pace… […]
Quanta pace! E che immensità fonda per la campagna muta, su su fino ai torrioni erti spaventosi delle Alpi! E il colore dei boschi, delle selve e dei prati è tutt’uno: giallo morente. È l’autunno incipiente, ma cadono le foglie e par che cadano le speranze passate. Tutti i sentieri si ricoprono di foglie flaccide...