Romolo Riccardo Lecis
Roma, Maglione e Strini, 1923
La razza. Frammento di recentissima storia
Romolo Riccardo Lecis
p. 42
Ah, e poi… poi… Le incombenze venivano ora a galla tutte in una volta. Non era egli il presidente del nuovo comitato Pro Sardinia e non reggeva provvisoriamente l’interim della presidenza dell’associazione Pro mutilati e invalidi di guerra?
p. 50
Più inebbriante e distinto saliva sempre l’aroma delle rose che reclinavano lievemente il loro seno aperto, di un rosso vividissimo, quasi smorte d’ardore.
p. 52
Quei passeri innocenti che senza saperne nulla pigolavano pigolavano gaiamente ma sommessamente badavano a smorzare in un sorriso onesto le troppe note croscianti.
pp. 52-53
Il poeta signore delle notti divine dall’ombra dei pioppi sospiranti gittò per l’aure odorose i suoi fremiti canori.
p. 73
Nella notte sul 18 aprile del 1916 e nel corso dello stesso giorno accadeva in quella particolare zona del Trentino in cui era dislocato il battaglione X al comando di Ruggero Ersini, qualche cosa ch’era destinata ad avere una ripercussione dolorosa nella vita di più d’una persona. È ciò che presto si rileverà.
Diciamo subito che, lasciata per incidenza la brigata Sassari, il maggiore Ersini era passato dall’inferno del Carso al Trentino appena da un mese, e che il battaglione ai suoi ordini rimaneva, dai primissimi di quell’aprile, in un tratto di zona che volentieri i soldati chiamavano il "terzo passo della morte".