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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Costumi

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo

Marcello Cossu

p. 223
Comunque, io ritengo riprovevole siffatta insistenza, tanto più se si badi che il costume da uomo, ne vanno sempre le lire 200, le quali basterebbero all'acquisto d'una tenuta pulita, ed elegante. Ma se tale non converebbe al bisogno dei nostri alpigiani, ne consegue ch'eglino potrebbero usare panni più grossolani, epperò meno dispendiosi, senza punto soffrirne l'estetica e il decoro.

costumi, limiti

pp. 224-255
Anche sul costume delle donne – poiché sono in discorso – ha qual cosa da dire, ma non  per quel che riguarda il suo pittorico aspetto, che da questo lato, m'accorderò con quanti l'abbiano mai celebrato, e solo farò notare alle nostre forosette la troppa severità del loro bustino, il quale, mentre aderisce alla vita, e suppongo con non poca molestia, lascia il petto, difeso da una leggerissima tela, che sfidi le intemperie delle stagioni. - La molta leggierezza dell'abbigliamento del capo per alcuni paesi, e la troppa pesantezza per alcuni altri, e la pesantissima gonna, usa da tutte di panno, in ogni tempo. Bisogna però dire che ogni costume ha le sue scusabili pecche; e se noi diamo uno sguardo alle mode attuali del mondo elegante – portato di civiltà e di progresso – e ne facciamo confronto col sardo costume, non possiamo a meno di stabilire che quelle sieno un portato di goffagine a petto dell'altro. - Piuttosto innalzerò la mia voce a tutte donne in generale, sullo spreco che da lor si fa del denaro per tener dietro agli abbigliamenti.

costumi, lingua

pp. 255-256
E mi pare, corrano tai tempi in cui ognuno debba vestire per andar vestito, non per comparire..... Le splendide toilettes sono in massima discrepanza col nostro secolo positivo per eccellenza! Tutti dobbiamo esser economi in ragione diretta delle dirette imposte che ne fioccano.... Aggiungete, i Medori, gli Amadigi non esistono più; che poi d'aver oprato le mirabile al possesso delle loro Sninfie, se la svignarono da questa terra di triboli.... e riposano placidamente sull'Olimpo! - Eppoi, i giovani d'oggigiorno – una manica di scioperati – volendo ficcar il naso dove lor non lice, hanno finalmente sverginato la Bibbia; quel libro misterioso ch'era misfatto leggere che i preti spiegavano a lor modo – e hanno scontrato, che i nostri progenitori poi d'aver divorato il frutto del vieto, spalancarono gli occhi e si riconobbero ignudi! - d'onde appresero, si debba pensare alle vesti pria di stendere mano al frutto!

costumi, leggende, lingua, modi di dire, religiosità

p. 256
Vedi in appresso i paesani composti a mestizia, accorrer in parrocchia, fra cui le vedovette col vostro peplo nero tirato sugli occhi e con lunghi rosari in mano. Il vespro si finì con un'oblazione del popolo per l'anima dei defunti! - e com'è costume di quei paesi che pagano ai preti a mille doppi il lavoro – poi s'andò all'ossario a cantarvi il responsorio. - Il cimitero era disgraziatamente entro popolato; io ve lo presenterò tal qual era. Da un dei fianchi della parrocchia parte una cinta di muro qua e là scalcinato, la quale insinuandosi nel careggiato, volge lunghesso in tondo e va a raggiungere l'edifizio da cui prende origine.  A mezzo la cinta, verso tramontana, v'è un porticato chiusa da un cancello di legno; desso viene sormontato da una rozza scultura, eseguita proprio colla piccozza, in cui il modesto fabbro avea animo scolpire la testa del morto. Al di sotto, sull'architrave si leggevano queste parole:<< Hodie mihi cras tibi.

arte, colori, costumi, lingua, religiosità

pp. 257-258
Gli antichi, è vero, costumavano seppellire i loro morti accanto a sè, ma certo per averli presenti alla mente, e per farvi la guardia, usando tumularli ornati di gemme, e racchiudendo nel monumento, monete e vasellamenti preziosi. Le necropoli delle vetuste nostre città attestano il fatto – Gli Egizi, i Cartaginesi e i Romani che qua ebbero lunga dimora praticavano a questo modo coi morti. Ora però che le nostre cure per essi son più che distrette e seppelliamoli qual la natura ne li richiede, è affatto incoerente lo averli vicini. - Oltracciò gli antichi badavano di ben calcinare i cadaveri prima del seppellimento, e li racchiudevano in cenere che costudivano in preziosissime urne.

arte, costumi, religiosità, storia

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