HOME
 
CHI SIAMO
 
PUBBLICAZIONI
 
AUTORI
 
PERIODICI
 
DIDATTICA
 
LESSICO
 
BIBLIOGRAFIA
 
RECENSIONI
 
EVENTI
 
CREDITS
Vai all'indice di questa sezione

Ricerca avanzata

TEMI

arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Costumi

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo

Marcello Cossu

p. 58
Giornata quinta; - Ognisanto. - Questa festa ne sarà giocoforza passarla al villaggio, seguì Riccardo >> però voglio, sperare, non ti riescirà a noia. Se fa bel tempo, in quel giorno si daranno i balli pubblici a cui concorreranno frotte di contadini e contadine azzimati dei loro abiti festivi per ballare allegramente, con quella incomparabile leggiadria. Sulla sera poi – la sera dei morti – ne sarà pietoso dovere far visita al camposanto, ove vedrai le nostre vedovelle vestite a corrotto, squallide, scarmigliate innalzare un gran lamento sulle sepolture dei loro defunti consorti.

costumi, religiosità

pp. 60-61
I concetti poi della canzone erano mesti e sublimi. - Una tortorella geme tradita su una rupe, ove l'abbandonò il suo amante! Tu l'avresti, direi udita a gemere del suo infortunio... e narrarti con accenti melanconici la triste storia del suo amore... - Ella avea amato alla follia un ingrato!.... il quale, anziché corrisponderla con pari affetto e costanza, avea avuto il cuore di coprirla d'ignominia e abbandonarla.... Ella ne avea gemuto per lungo, e poiché avea considerato le sevizie della sua sorte, avea compreso esser tardi il pentimento e che pur bisognava riparare la vergogna... Avea lottato lungamente con cuore, e avea vinto! - Un feroce pensiero si era impossessato del suo spirito – il pensiero della vendetta! - Ed ella si era vendicata... Ella avea ucciso di propria mano l'infido amante. [...] Tu riscontravi nella gemente tortorella la sarda amante, che ama sospirosa, perchè abbandonata... e che ama eternamente poiché non pone mai tregua al suo gemito! - Nell'infedele sagrificato all'ingiuria recata, ricordavi l'animoso petto della sarda donna che fa pagar ben cara l'offesa che mai venga fatta al suo onore.

costumi, flora e fauna, gente, lingua, modi di dire

pp. 61-62
In questo mentre comparve fra le cime degli alberi la simpatica luna. Ella era giunta al suo pieno e ammantava mollemente la natura con quel suo bel candore. Sembrava la mistica Sposa, che circondata d'amiche vada a incontrare la Sposo... O la Regina, che corteggiata di dame, sorta a passeggiare su pei boschi e pie luoghi solitari...... Rimasi commosso dal maestoso spettacolo ed esclamai in questi non miei versi: Di nostra terra amabile seguace; Candida lampa della notte bruna, Oh quanto il mite tuo chiaror ne piace! Inostri cavalli come compresi del grande benefizio che ci recava la luna, nitrirono di gioia e si diedero a galoppare con maggior vigoria e prestezza. Tant'è in meno d'un quarto d'ora ci misero del tutto fuori dal bosco. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m'era durata.

colori, costumi, flora e fauna, geografia, riferimenti letterari

p. 63
Eccoci a basso dell'erta china – eccosi in una valle solcata da romoroso ruscello, che nelle invernali stagioni, e quando dal ciel cade l'acqua molta, straripa e impingua feracemente il suolo. E qui a distanze svariate, in luoghi più o meno elevati, mercè i raggi della luna vedevi le capannelle dei pastori, ove brillava un bel fuoco, a attigue alle capanne, le mandrie e gli ovili delle pecore e delle vacche, da cui veniva incessante il belato degli agnellini e dei vitelli, che chiamavano invano le lor madri, da loro separati fin dalla sera, acciò il sagace pastorello mugner possa copioso il latte all'indomani. Ma già il nostro viaggetto sempre più si accorcia; già le mia membra non molto abituate a così fatte gite si sentivano stanche dalla fatica, allorchè, volgendo d'un tratto a mancina della valle, mi fu concesso vedere poco lungi un aggregato di case col suo torreggiante campanile.

arte, costumi, flora e fauna, geografia

p. 64
Qui, primo a riceverci fu un gruppo d'uomini armati fino alla gola, con lunghi tabarri incapucciati e con tale fierezza nell'aspetto, che un forestiero nel giungere avrebbe presi per uomini di malaffare. Eran invece i Baracelli intenti a far la ronda pel villaggio. Questa instituzione che nella nostra Isola data da lungo, e che dalla maggior parte dei Comuni si vuol tuttavia sostenere, dovrebb'essere da una buona volta abolita. Si pensi all'aggravio che ne ridonda sugli amministrati, che per tutelare i loro interessi d'agricoltura, devono ogn'anno pagare alla Compagnia la dovuta renda, la quale suole stabilirsi in proporzione al seminerio che si fa, e al bestiame che si possiede; si pensi che è tutto carico del Governo la tutela dei pubblici e privati interessi d'ogni cittadino, il quale all'uopo, paga le sue imposte che son pur troppo forti.

costumi, limiti, lingua

Indietro...... 21 . 22 . 23 . 24 . 25 . 26 . 27 . 28 . 29 . 30 ......Avanti
 
Centro di Studi Filologici Sardi - via dei Genovesi, 114 09124 Cagliari - P.IVA 01850960905
credits | Informativa sulla privacy |