Flora e fauna
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
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Al contrario, la maggior parte delle giovani, arrossarono per dispetto, e successe fra di loro un bisbiglio, un cicaleccio, con certe occhiate di sottecchi, con certi schernevoli sorrisi, che manifestavano in rincrescimento.
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E con quei due occhioni neri, come le more del rovo! - terminava nel dire la seconda. In un altro crocchio si faceva questo discorso: - Toh, come si è allindata, la Ritedda! - Corbezzoli! Ci ha il peplo nuovo col fermaglio d'argento.
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Ritedda è una civetta, sebbene ostenti quella sua unzione, quella sua aria di modestia; e se ci capita il destro.... sapete bene: Nati di gatta sorci acchiappa! In un terzo crocchio si diceva ancora - Avete visto come è ringalluzzito Daniele al veder Ritedda?
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Ma credete che Daniele sia merlo da lasciarci cogliere da una spuria? - Mai più, mai più! Io credo, piuttosto ad un'altra cosa..... credo che il colombo diventi sparviero!
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Non lungi dal villaggio di Lotzorai, presso un monticello, si vedevano ancora le rovine di un vecchio castello detto di Ogugliastra. Il nome di Ogugliastra cambiato poi in quello di Ogliastra, non viene dall'ulivo selvatico (oleastro), che abbonda in tutta l'Isola: ma da un obelisco in pietra, detto dai naviganti Aguglia, che si trova nel bordo del mare un poco al nord di S. Maria Navarrese, sotto Monte Santu, prima d'arrivare al capo di questo nome. Questo obelisco è formato naturalmente da un gran masso di roccia calcarea.