Flora e fauna
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 156
Le tue chiome erano crespe e brune come le ali del corvo e le tue tempie erano simili ad un pezzo di melograno... I tuoi occhi sembravano colombi presso ruscelli d'acqua, ed erano come lavati in latte e posti come dentro il castone di un anello.... Le tue labbra somigliavano un filo tinto d'iscarlato e stillavano mirra schietta.... Tu eri sì bella, colomba mia, eri sì bella ed eri amore.
p. 165
Come leoparda or ora chiusa in gabbia si studia crollarne le sbarre di ferro, così ella slanciatasi sulla porta, tentò con sforzi sovrumani atterrarla.
p. 166
Voi mi rivelaste un mistero; ebbene, io vi giuro pel mio Dio che sortirete incontaminata da questo covo di serpenti!
p. 166
Il giovane Ciro, ardimentoso guerriero, era stato appunto prescelto da quest'ultimo per siffatta spedizione. Pertanto egli veniva in Osilo a preparare gli animi del popolo, che sapeva insofferenti del giogo del marchese Lupo, e a prendere consiglio coi Maggiori ed Anziani del paese.
p. 167
Ciro, chiuso sempre nelle sue stanze, rigirava come tigre nei cannetti a cui fosse stato tolto un nato.