Flora e fauna
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
pp. 5-6
Salve, Lanusei! Salve, o lieta terra, che Foscolo chiamerebbe ben a ragione festante di vendemmia per le colline pampinose che ti circondano. Dalla vetta del monte, al cui fianco ti estendi, simile a branchi di pecorelle, io ammiro commosso l'incantevole panorama che si spiega a'tuoi piedi. Laggiù è un filare di montagne, che alternando le loro cime, le lanciano sempre più alte, accavallandole quasi le une sulle altre. Quinci son valli segrete protette da boschi, sparse di villaggetti e di chiesuole appoggiate alle falde delle colline.
p. 6
E fra i massi che le folgori e le convulsioni della natura hanno rimosso dal loro luogo primitivo, scorrono con grato mormorio dei rivoli serpeggianti, i quali, al minimo impaccio si partiscono, o riunendosi in piccoli laghi, o straripando in fragorose capute, corrono ad inverdire i prati adiacenti, a dar vigore ai cespugli, a meglio alimentare le file dei castagni e di altre fruttifere piante. Oh! Qual vago scenario è mai questo, allorchè la piangente aurora inoltra i primi lampi verso il balzo di Tortolì; e come al ricader del sole, imbrunarsi i burroni, i sovraposti monti e vallate.
p. 6
Indi, declivi ed erti poggi, che aprendosi e suddividendosi, offrono le loro spalle aspere di granito, e presentano l'aspetto di cupi boschi, ricettacolo di mufloni e di cignali.
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Pei dossi di quei colli, che sfumano nell'azzurro del cielo, il pallido degli ulivi armonizza col verde cupo dei castani. E vi crescono erbe aromatiche e balsamici fiori [...] e vi nasce spontanea la vite, che in rigogliosi pampini schierati a festoni, porge a filze di rubini i maturi grappoli, da cui il colono spreme quel dolce licore, che ben fu appellato Ambrosia degli dei.
p. 8
La loro voce somiglia al carezzevole cinguettio delle rondinelle.