Colori
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 55
E ciò detto consegnava la cappa a Bianca, accennandole di partirsi. Poco dopo entrò nella reggia un fraticello chiuso in una tunica di panno greggio, col largo bacucco tirato fin sugli occhi. Costui aveva un viso terreo e macilente, ove brillavano due occhietti vivi vivi, ma cenerognoli e vi campeggiava un naso adunco come un becco di nibbio.
p. 66
La Camera Gialla.
p. 69
Per Bacco! Se ci sono... reclami il nappo; voglio subito andare da quella strega, che vuole sempre morire - ma che non lascia un sol giorno di mangiare del pane come che sia inferigno e nero.
p. 70
Questa veniva tappezzata da una stoffa gialliccia o per meglio dire: da una stofa frusta e sbiadita dal tempo. Alle quattro pareti stavano affissi i ritratti in legno di tutti i dinasti di Torres – disposti in ordine cronologico; vi era solo un vuoto il quale sarebbe stato occupato dal ritratto di Michele Zanche dietro sua morte, succeduta la quale doveva pur farla finita la dominazione dei Giudici nel Logudoro.
p. 89
Il suo bianchissimo viso sembra confondersi nella finissima tela di bucato – solo vi brilla il labbro corallino, tumidetto, disposto a quell'ozio presuntuoso del sonno innocente, ed una treccia bionda e vellutata che scorre tortuosa sull'origliere e perdersi fra le pieghe delle coperte.