Colori
Cagliari, Tipografia del Commercio, 1881
Bozzetti sardi
Ottone Bacaredda
p. 85
Quando a Dio piacque, scorsi la lungi una guglia, poi dei muri bianchi… stavamo per arrivare!
p. 88
Era un perfetto costume contadinesco: brache di tela, farsetto di panno, faldiglia, gabbano, uose, berretto – tutto d’albagio nero.
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 5
Que'suoi raggi d'oro si diffondevano negli spazi, si stemperavano in mille svariati colori e dispensavano ognidove i loro grandi benefizi. - Il cielo si faceva ognora più azzurro e sembrava si atteggiasse a un sorriso, mentre la natura rallegrata dal canto degli uccelli mostrava il suo aspetto gaio di verzura e lievemente indorato dai raggi del sole.
pp. 6-7
Intanto da un sobborgo posto nel fondo di una valle, e da una chiesuola, in vicinanza di esso, veniva per l'aria un frastuono confuso di campane suonate a distesa, di canti e di zampogne, di tamburelli e di pifferi, che trasmettendosi per ondulazioni e ripetendosi languidamente dall'eco, si udiva da lontano come il concerto di una soavissima melodia. [...] Ella si vedeva contenta del suo signore, però ansiosa che ormai Dio le conceda un pegno del suo inalterabile affetto. Sparsi qua e là venivan dietro, mirandi saltellanti di fanciulli bianchi e vispi come cerbiati; più lontano, vegliardi incalliti e ricurvi sui loro vincastri - e ancor più giù, una massa bruna di vecchierelle vestite a gramaglia.
p. 7
Da un angolo remoto della campagna si era levato improvvisamente una nube di polvere, la quale sperdendosi tutt'intorno, avea lasciato vedere nel mezzo, un vivo luccicare di spade e di morioni e di brunite armature. - Già si udiva un confuso scalpitio di cavalli mossi a gran carriera, e alcunche d'aspro e di formidabile, che si avvicinava visibilmente alla comun meta, con terrore manifesto di tutti gli spettatori.