Religiosità
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 395
- Devo mettermi a cantare? Non è il Messia! - ella disse, passando di traverso nella porticina dal cui vano si vedeva l'interno d'una camera bianca con un letto antico, un cassettone antico, una finestruola senza vetri aperta sullo sfondo verde del Monte.
p. 446
- Signore, aiutaci! - sospirò Efix. - Lasciatemi, comare Pottoi. Pregate Cristo, pregate Nostra Signora del Rimedio...
p. 454
Pregava, invece, seduta sullo scalino della porta sotto la ghirlanda della vite argentea e nera, alla luna: e ogni volta che guardava intorno le sembrava ancora di vedere, qua e là sulla muraglia dei fichi d'India, gli occhi di Efix verdi scintillanti d'ira. Eran le lucciole.
pp. 454-455
Pregava, invece, seduta sullo scalino della porta sotto la ghirlanda della vite argentea e nera, alla luna: e ogni volta che guardava intorno le sembrava ancora di vedere, qua e là sulla muraglia dei fichi d'India, gli occhi di Efix verdi scintillanti d'ira. Eran le lucciole. Eran le lucciole: ma anche lei credeva alle cose fantastiche, alla vita soprannaturale degli esseri notturni e ricordava che da ragazzetta, quando era povera e andava a chieder l'elemosina ed a raccogliere sterpi sotto le rovine del castello, e la fame e la febbre di malaria la perseguitavano come cani arrabbiati, una volta mentre scendeva fra i ciottoli, acuti come coltelli, in faccia al sole cremis fermo sopra i monti violetti di Dorgali, un signore l'aveva raggiunta, silenzioso, toccandola per la spalla.
p. 480
Ed Efix ebbe a un tratto l'impressione che finalmente le sue disgraziate padrone avessero trovato un appoggio, un difensore più valido di lui. Ah, sia lodato Dio: Egli non abbandona le sue creature.