Colori
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 29
Era una forosetta riccamente abbigliata, ma che non destava simpatia, per la sua tinta olivigna e pei suoi tratti inurbani.
p. 30
Lanusei spiccava in nero dalle roscide tinte del tramonto. Era l'ora in cui le forosette sogliono recarsi alla fontana, per fare la provvista dell'acqua. Ed era un lieto spettacolo, vedere quelle vispe fanciulla ire e redire per la via mena a Marcusei, quali con le anfore ricolme, ritte sul capo, quali sotto l'ascella, andar rapide, come voli di passerine, cinguettando del più o del meno e dando di frequente in scrosci di gioconde risa.
p. 32
Lucia divenne livida per la collera, alla risposta della figlia.
p. 34
Costei arrossì, abbassò gli occhi, e tolta l'anfora, ritornò a casa.
p. 41
Altro giovine bello come una fanciulla, ricco di censo e innamorato perdutamente delle rare bionde del suo paese. - Amabile Rosedda! - salutavano un Pietrino ed un Battista, alti entrambi, e ben tarchiati della persona; però, il primo dal viso bruno e dagli occhi cilestri e biondo come un figlio della vecchia Albione.