Colori
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 16
E faceva singolare contrasto con gli antri adiacenti, meglio che abituri, dalle loggie di legno, dagli oscuri e sudici cortiletti, dalle basse e ributtanti stanzette, con certi buchi, anzichè finestruoli, che interrompevano senz'ordine la fosca superficie delle rozze muraglie.
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Colà due pupille nere, che inviano faville, s'incontrano la prima volta.
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Al contrario, la maggior parte delle giovani, arrossarono per dispetto, e successe fra di loro un bisbiglio, un cicaleccio, con certe occhiate di sottecchi, con certi schernevoli sorrisi, che manifestavano in rincrescimento.
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E con quei due occhioni neri, come le more del rovo! - terminava nel dire la seconda. In un altro crocchio si faceva questo discorso: - Toh, come si è allindata, la Ritedda! - Corbezzoli! Ci ha il peplo nuovo col fermaglio d'argento.
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Io non so capire perchè la chiamino la Bella! Con quel viso olivigno, che ci ha – soggiungeva la prima.