Colori
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
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Il tuo aere saluberrimo, puro ed attivo dà robustezza agli uomini, roseo colore e vivacità alle forosette, precoce svegliatezza di mente nei fanciulli.
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Le loro labbra, rosse come il corallo del nostro mare, invogliano a dar loro dei baci..... e le loro pupille nere nere versano nelle vene un fuoco, che si posa sul cuore e lo fa palpitare.
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Volto dalla tinta bruna pallida, grandi occhi nerissimi, velati da lunghe palpebre, corpo flessuoso di forme elette, labbra rosse e semi aperte, che lasciano vedere due fila di denti più preziosi delle perle più pure, capelli neri, come l'ala d'un corvo, che contornano la fronte e son raccolti in vaghe treccie sul capo.
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Erano abiti semplici dell'antica impronta, che sembravano di gente uscita appena dalla vita silvestre delle boscaglie. Due falde di panno rustico e rinterzate sui fianchi si strettamente, da durar fatica nel camminare: e sul capo, a guisa di morione, un cappuccio di saia bruna, che gira sotto il mento, ove s'inganghera, e lascia cadere due faldoni sul petto, mentre scende di dietro in una specie di gronda lungo il collo, le spalle sino alle reni.
p. 14
Ritedda solea vestire una sottana di fine lana a pieguzze, che le ricadeva lungo i torniti fianchi; un giubbetto ricamato a fiori e fettucce d'oro, stretto alla vita e aperto sul petto, che faceva risaltare l'esuberanza dal suo seno, ed in testa, l'ellenico peplo d'un bello scarlato, con intorno un listello azzurro, assicurato da una catenina di eletto metallo, che le dava la sembianza di una graziosa Briseide.