Lingua
La bella di Osilo
Marcello Cossu
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Allà e il mio Profeta sallo se io bramo più vivere a questo mondo.
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Esclamò il popolano ridendo d'un cotal riso sardonico: - Si direbbe che costui schianti il mondo con un calcio.
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Ma poi, gentilissima qual era, accettò, e chiesta licenza dal padre e dal fidanzato si unì al braccio del Marchese, il quale tosto l'intrecciò nel ballo fra le sue mani e quelle di Rodolfo. Fecero insieme alcune carole, e già il sedicente Feudatario stava per dare il convenuto segno.
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Alla ceffata la stoccata!
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Tosto un'onda di popolo vedesi sguainare stocchi e daghe, la quale facendo plauso al misfatto di Valenzio, corre sitibonda di sangue in traccia di tutti coloro che nel mattino avevano eseguito quell'insensato sbaraglio. - L'ora dei prepotenti sembrava suonata!.... - Quell'onda tumultuante prendeva l'aspetto del mare mosso per subita procella - tu n'udivi di più lo strillare delle donne e dei bambini, il cozzo delle armi e le grida terribili degli assalitori. Intanto poco dopo a Rodolfo cade Bramante - cade anche Floridoro passato da mille punte - e lo stesso Moro, precipitato da stella, versa in sicuro periglio.