Lingua
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 209
Ed ecco una torma d'armati con fiaccole accese, quali con picche, quali con stocchi, spade ed alabarde.
p. 213
Queste le dorate speranze che io vagheggiava su di te lungamente? questo il conforto che io doveva avere ai già tardi miei giorni?.... O cieli, troppo è grande la sciagura perchè io la sopporti più a lungo! - Non bastava d'avermi orbato della povera Susanna nel verde fiore de'suoi anni.
p. 223
Il sole tramontava mestamente indorando la natura. Elodia volle contemplar lo spettacolo seduta sul grembo del fidanzato. Or vieni, mio giovin pittore, e ritrammi quel gruppo. - Guarda l'espressione appassionata di quel volto divenuto di porpora per l'ardente fiamma che lo consuma.
p. 223
Il sole tramontava mestamente indorando la natura. Elodia volle contemplar lo spettacolo seduta sul grembo del fidanzato. Or vieni, mio giovin pittore, e ritrammi quel gruppo. - Guarda l'espressione appassionata di quel volto divenuto di porpora per l'ardente fiamma che lo consuma.
p. 224
Un cavaliere chiuso in una nera armadura con la celata sul viso, la contempla immobile e come che da molto, pure non si decide appressarsi alla dolente né a pregarle conforto.