Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 506
- E adesso come farai?
- Cosa vuoi che faccia? Starò qui, aspettando la morte. Ho tutto con me, sia salva l'anima mia.
- Io posso ricondurti fino a Nuoro, - disse Efix, e d'improvviso cominciò a piangere.
p. 507
Andò in cerca di legna: il vento infuriava sempre più e le nuvole salivano e scendevano dall'Orthobene, giù e su come torrenti di lava, come colonne di fumo, spandendosi su tutta la valle: ma sopra le alture di Nuoro una striscia di cielo rimaneva di un azzurro triste di lapislazzuli e la luna nuova tramontava rosea fra due rupi.
p. 508
Passando per Nuoro Efix lo condusse verso il Molino, lo lasciò appoggiato a un muro e andò a salutare Giacinto.
p. 514
E andava, andava, in fila coi mendicanti, su, su, attraverso la valle verde di Mamojada, su, su, verso Fonni, per i sentieri sopra i quali, nella sera nuvolosa, i monti del Gennargentu incombevano con forme fantastiche di muraglie, di castelli, di tombe ciclopiche, di città argentee, di boschi azzurri coperti di nebbia; ma gli sembrava che il suo corpo fosse come un sacco vuoto, sbattuto dal vento, lacero, sporco, buono solo da buttarsi fra i cenci.
p. 514
A Fonni, dove i mendicanti si collocarono nel cortiletto intorno alla Basilica piena di gente di lontani paesi, egli cominciò a provare un nuovo tormento.