Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 498
Ed ecco i monti d'Oliena sorgere dalle tenebre bianchi e vaporosi come una massa d'incenso di fronte al rozzo altare di granito dell'Orthobene: tutto il paesaggio ha un aspetto sacro, e il Redentore ferma il volo sulla roccia più alta, con la croce che sbatte le sue braccia nere sul pallore dorato del cielo.
p. 502
- Conosco un po' la vita, null'altro. Si fa presto a conoscere la vita, quando si nasce dove sono nato io. Ma tu pure conosci la vita, a modo tuo, e per questo ci siamo capiti anche parlando un diverso linguaggio. Ricordati quando scendevo al poderetto... Io giocavo e misi la firma falsa perché volevo pagare il Capitano e far bella figura davanti a lui, tornando. Egli avrebbe detto: quell'infelice s'è sollevato. E invece sono andato più giù, più giù... Ma era come una pazzia che m'era presa: adesso ho aperto gli occhi e vedo dov'è la vera salvezza. Tu, dove l'hai trovata la vera salvezza? Vivendo per gli altri: e così voglio far io, Efix, - aggiunse, parlandogli accosto al viso; - sei tu che mi hai
salvato: io voglio essere come te... Rispondi, ho ragione? Io ti ho buttato per terra, laggiù ad Oliena, ma anche i santi son stati maltrattati, e per questo non cessano d'essere santi.
p. 503
Rimase una settimana a Nuoro. Tanto lui che Giacinto aspettavano di vedere da un momento all'altro arrivare Grixenda; ma i giorni passavano ed ella non veniva.
p. 503
Lo scosse di nuovo afferrandolo da dietro, per gli omeri: ma Efix piangeva piegato in due, con la testa fra le ginocchia, e mentre il suo gemito riempiva il silenzio della notte, egli ricordava il sangue che aveva vomitato davanti alla vecchia chiesa d'Oliena, dopo l'altra scena con Giacinto; e anche adesso gli pareva che tutto il sangue gli uscisse dagli occhi: tutto il sangue cattivo, il sangue del peccato.
p. 506
Anche la donna ebbe paura della solitudine e di quella morte improvvisa. Si mise le cassette sul capo e disse: - Bisogna che vada. Avvertirò il medico, a Nuoro.
Così Efix rimase solo, fra il moribondo ed il cieco.