Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 92
- Anch'io verrò presto a Cagliari; appena avrò un costume nuovo e i bottoni d'oro per la camicia, verrò a Cagliari e cercherò servizio. Così ci rivedremo...
p. 95
- Dunque parto zio Pera, addio: state bene e divertitevi! - Eh? - chiese il vecchio, che diventava sordo e cieco.
- Parto! - gridò Anania. - Vado a Cagliari per studiare... - Il mare? Sì, a Cagliari c'è il mare. Dio ti accompagni e ti benedica, figlio mio. Il vecchio zio Pera non ha nulla da darti, ma pregherà per te...
p. 98
A Cagliari Anania frequentò il Liceo e per due anni l'Università: studiava leggi. Quegli anni furono come un intermezzo, nella sua vita; un intermezzo pieno di dolcezza e di armonia.
p. 99
Lungo il viaggio da Nuoro a Macomer stette sempre sul terrazzino del vagone, scosso fortemente dall'urto dispettoso del piccolo treno.
p. 99
Tutte le cose gli andavano a seconda; appena arrivato a Cagliari trovò una bellissima camera con due balconi, da uno dei quali si godeva un paesaggio chiuso da colline e dal mare luminoso, talvolta così calmo che i piroscafi ed i velieri si disegnavano come incisi sull'acciaio, e dall'altro il panorama della rosea città, che coi suoi bastioni, il suo Castello, i palmizi, i giardini, rassomigliava ad una città moresca.