Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 38
- Dovresti vergognarti, per Dio! - gridava il contadino. - Perché lasci entrare qui tutti i vagabondi di Nuoro?
p. 53
Che differenza fra la cucina, la figura e i racconti della vedova di Fonni, e la cucina pulita e calda e la figura soave e le storielle meravigliose di zia Tatàna!
p. 59
Le scuole erano all'altra estremità di Nuoro, in un convento circondato da orti melanconici; la classe di Anania, al pianterreno, guardava sulla strada solitaria; molta polvere copriva le pareti, la cattedra del maestro sembrava rosicchiata dai topi; macchie d'inchiostro, incisioni e graffiti, nomi che parevano geroglifici, decoravano i banchi.
p. 67
Faceva quasi caldo; nuvolette rosee correvano sul cielo latteo, perdendosi dietro i ceruli picchi dei monti d'Oliena; dalla vallata salivano, quasi da una immensa conchiglia colma di verde, profumi e suoni sfumati nell'aria calda.
p. 68
Lo seguiva un giovinetto in costume di Fonni, magro e pallido e con un visetto da topo.