Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 23
Anania, dopo questi discorsi, seguiva volentieri Zuanne anche quando aveva freddo, e continuamente gli domandava notizie di suo padre, di Nuoro, della strada che bisognava percorrere per arrivare alla città.
p. 23
Una sera, agli ultimi di novembre, Olì, dopo essere stata a Nuoro per la festa delle Grazie, litigò con la vedova; già da qualche tempo ella si bisticciava con tutte le persone che incontrava, e percuoteva i bambini.
p. 23
Anania la sentì piangere tutta la notte, e sebbene il giorno prima ella lo avesse bastonato, provò una grande pietà per lei: avrebbe voluto dirle: «Tacete, mamma mia: Zuanne dice che se fosse come me, quando sarebbe grande andrebbe a Nuoro per cercare il padre e imporgli di venirvi a trovare: io ci voglio andare ora, invece: lasciatemi andare, mamma mia...»
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Anania si sentì battere il cuoricino: quella strada grigia, vigilata dalle ultime case di Fonni i cui tetti di scheggie parevano grandi ali nerastre spennacchiate, quella strada che scendeva continuamente verso un abisso ignoto colmo di nebbia, era la strada per Nuoro.
p. 26
Olì sedette per terra, aprì il fagotto e chiamò Anania che si era arrampicato sul muro per guardare la donna ed il gatto.
In quel momento apparve allo svolto della strada la corriera postale di Fonni, guidata da un omone rosso coi baffi gialli.