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Leggende

Milano, Arnoldo Mondadori Editore

Canne al vento

Grazia Deledda

p. 456
Anche là, attraverso la porta si vedeva il cortile bianco e nero di luna e dell'ombra del pergolato: la suocera seduta sulla sua scranna da regina primitiva non filava per rispetto alla Giobiana , chiacchierando con la figlia febbricitante e con le serve pallide sedute per terra appoggiate al muro.

colori, leggende

p. 469
Tutti i folletti e i mostri s'erano scossi e danzavano nell'ombra, inseguendolo e circondandolo.
Ed ecco adesso egli aspettava di nuovo: ma Giacinto aveva anche lui preso un aspetto mostruoso, come se gli spiriti notturni l'avessero portato via nel loro regno misterioso ed egli ritornasse di là orribilmente deformato.
Meglio non tornasse mai.

leggende

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945

Cenere

Grazia Deledda

p. 91
- No, è guarita. Cosa guardi lassù? È una falce da mietitore.
- Perché sta appesa sulla porta?
- Per il vampiro, che quando penetra di notte nella camera si ferma a contare i denti della falce, e siccome non arriva che al sette ricomincia sempre. Così arriva l'alba, e appena vede la luce il vampiro fugge. Tu ridi? Eppure è vero. Che Dio ti benedica, - disse poi la mendicante, accompagnandolo fin sulla strada.

leggende

p. 131
- Ah, vivono ancora i baroni di Baronia? Io ho sentito narrare che nel loro castello s'aggirano i fantasmi. Una volta un taglialegna passò la notte sotto le mura del castello e vide una dama con una lunga coda d'oro che pareva una cometa. Oh, Nostra Signora mia del Buon Consiglio, tu mi rovini... bada che ti farà male tutto questo caffè!

geografia, leggende, religiosità

p. 132
Zia Varvara raccontava. Confondeva le leggende del castello di Burgos con le leggende del castello di Galtellì, mischiava ricordi storici, diventati oramai tradizioni popolari, con avvenimenti accaduti durante la sua lontana infanzia. - E i nuraghes, poi! Quanti tesori nascosti! Sai, quando i mori venivano in Sardegna per rapire le donne e gli armenti, i Sardi nascondevano le monete nei nuraghes.

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