Costumi
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 46
Ma la cordula è vivanda da leccarsi le dita. Qui, con licenza del sardo lettore, voglio descrivere questo prodotto della cucina sarda. Tratte le viscere al capretto, o al porcellino, e ben rinettatele con molt'acqua, si pigliano il fegato, il cuore e la coratella, e involtele ne proprio omento, coi budellini legano girandoli a guisa di nastro, con molte intrecciature; indi s'infliggono a uno schidione, e rivolgendole alla viva bragia, si cuocono e se ne fa quell'arrosticciana delicatissima, che si chiama appunto cordula.
p. 46
Dopo la cordula venne portato in tavola il succulento porchetto, altra specialità sarda, cui, Padre Bresciani, illustratore classico dei nostri Costumi, dedicò una lunga pagina, ad uso e consumo dei gastronomi.
pp. 50-51
A proposito delle donne di Barbagia, debbo aggiungere che il loro fisico, e in generale la fisonemia di molte di esse sono in armonia co' loro costumì. E precisamente nelle donne dei tre villaggi vicini d'Arizzo, Belvì e Desulo, ai quali aggiungerei quello di Tonara, sebbene abbigliate con poca diversità, che si riscontra un tipo particolare nelle loro fisonomie e nell'insieme delle loro persone. Questo tipo si avvicina molto a quello delle abitanti nelle valli delle Alpi, per esempio quelle di Aosta, della Moriena della Tarantasia.
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Fu nella ricorrenza della festa di San Basilio, dove mi era recata in compagnia de'miei fratelli, che Baldirio, fra le danze e in un momento di esilarante tripudio, stringendomi affettuosamente la mano, guardandomi neglio occhi mi aveva detto.
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Il fatto era che Baldirio, sin da quando era nelle fasce, lo avevano promesso ad una cugina, anch'essa in fasce; e ormai le parti contraenti reclamavano l'adempimento della reciproca promessa, anche a pregiudizio dei due giovani, avessero cioè, si o no, inclinazione di sorta. Baldirio specialmente, non voleva per verun costo condiscendere alla esosa unione, e malediva l'insensato, anzi il barbaro costume risoluto per la vita a non cedere. Le cose dovevano essere spinte a termini molto stringenti, allorchè certa sera venne da mio padre un pronubo inviato da Baldirio, che gli chiedeva la mia mano.