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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Istruzione

Lanusei, Tipografia Sociale, 1885

Ritedda di Baricau

Marcello Cossu

pp. 24-25
Avveniva quindi che in tutte queste regioni si mantenevano vivi e immacolati i prischi costumi: mancava l'istruzione, erano prive di commercio; epperò vi si viveva rozzi, ignoranti e miseri. I soli preti avevano il compito di raddolcire quegli animi rudi; i preti che hanno avuto sempre sul popolo sardo un'autorità rispettata, e potevano mirabilmente adoperarsi a qualche innovazione. Ma i preti furono in ogni tempo, amanti dell'oscurantismo, nemici dell'esclusivo loro benessere.

costumi, istruzione, limiti, religiosità

pp. 79-80
Appena Vissenteddu usci dall'infanzia, Bernardo curò che il suo figliuolo frequentasse la scuola del paese. Egli voleva fare di suo figlio un uomo da studi – disposizione rara e insieme lodevole nei genitori di quel tempo – e per cui non avrebbe risparmiato molestie né danaro. Ma sventuratamente, Vissenteddu non rispondeva alle brame del padre, il quale avrebbe desiderato che suo figlio fin da bambino andasse sollecito alla scuola, v'imparasse le lezioni del maestro e divenisse lo specchio dei suoi piccoli compagni. Visseanteddu, al contrario, marinava spesso la scuola.

istruzione, lingua

pp. 117-118
Dopo la dispatta di Novara fino al 1859, la storia d'Italia si può compendiare in una serie di dolorose vicende, interrotte da qualche lampo di speranza. Alle prigioni, ai patiboli, ai sequestri, alle perquisizioni, alle gravezze d'assedio, e persino alla pena del bastone, le popolazioni soggiogate dallo straniero opponevano lo scudo della resistenza passiva e il fermo proposito di non scendere a nessuna transazione. Nonostante, il Piemonte proseguiva l'opera rigeneratrice delle riforme. Ma per guadagnarsi la simpatia e l'estimazione d'Europa, era d' uopo di qualche avvenimento straordinario che gli offrisse opportunità di fa bella prova di sè e rendere servigi meritevoli di ricompensa e di contraccambio. Ed ecco 15 mila uomini del Piemonte, mercò destra e ferma politica di Cavour, guerreggiare bravamente in Crimea allato della Francia e dell'inghilterra; e il nostro esercito segnalarsi in ogni scontro e coprirsi di gloria nella battaglia della Cernaja. La maggior parte del nostro esercizio destinato per quella spedizione venne formato dai nostri coscritti sardi. Questi nostri figli avevano sempre primeggiato, sia nell'apprendimento delle manovre, sia nella osservanza della militare disciplina, da far meravigliare gli stessi superiori, che, a prima giunta, li avevano considerati come branchi selvaggi. E là, nel lontano Oriente, questi baldi giovani combatterono da leoni, ed ebbero il conforto di riedere in patria col sero della vittoria.

aspirazioni, flora e fauna, geografia, istruzione, italia ed europa, modi di dire, nazioni extraeuropee, storia

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo

Marcello Cossu

p. 5
Aveva avuto negli esami finali di quell'anno una forte sconfitta sul greco e sul latino – che io cordialmente confinerei dalle nostre scuole agli antipodi - e per trovarmi alla meglio parato al nuovo assalto nelle rinnovazioni, mi era stato giocoforza rimanere in Sassari a tisichire sui libri, per tutto il lasso delle vacanze autunnali.

geografia, istruzione, italia ed europa, lingua

p. 13
Io ricorderò col cuore trepidante le memorie che la riguardano, allora quando fu soggiogata dall'imperio di Roma. Venuta in potere di questo – dice il Tola - << ebbe ordinamento e leggi certe, ebbe governanti meno rapaci e si vide indirizzata a qualche fine di prosperità e d'incivilimento. Fu allora che i municipi e le colonie dell'isola tranquille per lunga pace prosperarono; che le città sarde, popolose e fiorenti per industria e per ricchezze, con egregi monumenti, dei quali ancora rimangono i vestigi, si abbellirono; che la gran via militare e le provinciali si aprirono; che gli acquedotti, i teatri, i templi, tante altre superbe opere sursero... Fu allora che i Sardi alla mercatura, alle civili arti, ed alla milizia intesero; che delle umane discipline coi lumi della metropoli, e col buon seme delle lettere greche e latine lasciatovi da Ennio per avanzare in civiltà si giovarono. Allora vissero Famea e Tigelio; allora gli ordinamenti, i costumi, le pratiche, le abitudini della sarda provincia a quella della romana madre in qualche modo si assomigliarono.

arte, costumi, geografia, istruzione, italia ed europa, riferimenti letterari, storia

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