Istruzione
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 24
Riccardo, così chiamavasi il mio amico, fu inviato a Sassari a studiarvi le lettere e vi stette finchè lo colse la sventura di perdere il suo genitore.
pp. 28-29
I giovani d'oggigiorno – intendo di quelli di città – sono altrettanti Epicuri.... ma non hanno timor di Dio... credono che l'anima muoia col corpo – che di più? - Epperò dediti senza ritegno ai piaceri, al vizio, alla crapula, ai bagordi... Studiano; ma si, è un beccare un po' di tutto - e quel tanto che basti a ben condursi in società, come lo chiamano, che è quanto dire, a ben sapersi mostrare eleganti..... In quella vece coltivano con passione la musica – e molti, suonano maestrevolmente il piano, l'armonium, il flauto, la tromba e simili. Amano le donne, ma non più con quel parosismo d'amore; quei sospironi lunghi sguaiati, quelle stupide occhiate, non si fanno più; ora tutto viene al naturale, e in qua ci trovo molto progresso. << E delle donne che cosa me ne dici? >> << Peggio ancora, esse non fanno niente di buono; stanno tuto il dì attorno a quel loro benedetto chignon, che a dirittura voglion far vedere spaventoso, e in cui accumulano materie di tutti i tre regno della natura: animale, vegetale e minerale. - Sono poi schiave affatto della moda - vogliono tenerle proprio alle calcagna ( già s'intende coi debiti annessi e connessi ); epperò è un maledire continuo da parte dei ringhiosi genitori, che non possono sottostare a tante spese e capricci delle loro figlie - e mandano al diavolo mode, progresso e civiltà presenti!
p. 33
Intanto, signori miei, qui mi pare d'aver trinciato per benino questo pollo, - e se non secondo le regole della Grammatica, come pretendeva dal figlio quella buon'anima d'un babbo, secondo quella della sculcheria, che come sapete è quell'arte, che insegna a ben trinciare le carni. Ora a voi, miei buoni commensali, tocca a voi far onore al pollo, servendovene copiosamente come faccio io.
pp. 41-42
Eppoi a me vanno tanto in animo quei giovani, che come Paolo, sono istruiti – san parlar bene l'italiano.. O se tutti i giovani nostri fossero al paro di lui nell'istruzione ed educazione! Vedresti come anche da noi Sardi si saprebbe metter su al mondo... Però dev'esser stato agli studi, Paolo? << Sicuro, ha compiuto il corso ginnasiale. Peccato che non abbiam proseguito; lo trovo d'una mente assai svegliata. Dovette partire alla leva! Ah, fece il soldato Paolo? Si, ed ha combattuto le guerre dell'indipendenza ove riportò onorate ferite, e la medaglia al valor militare.
pp. 52-53
Gli è che il Sindaco è un contadino, che raramente si lascia vedere, dovendo attendere a' suoi lavori di campagna; Il Segretario non è visibile che due volte la settimana, cioè quando viene dal suo paese per isbrigare le pratiche d'ufficio – e il Conciliatore è carica vacante, da noi. >> << Ma bravi! - si vede che in questo vostro paese molto in regola nel personale amministrativo... Il Sindaco, contadino.... << E illetterato! >> << Anche illetterato! - E come fa a vidimare le pratiche d'ufficio? >> << Mette giù - per via dei geroglifici - la sua firma! >> << In buona sostanza è un Gerente responsabile... >> << E un asino d'oro, essendo il più ricco proprietaro del paese – sola prerogativa che lo fece divenir Sindaco. << Sarà sempre un asino d'oro di Sindaco capace solo d'asinerie - epperò la sua carriera non potrà essere battuta che asinariamente!