Istruzione
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 75
- Tu sei bello, sei il primo, tu diventerai giudice istruttore e tutte le fanciulle ti vorranno raccogliere come un confetto...
p. 83
-Il garofano mio! - diss'ella carezzevole, nonostante le cattive parole di Anania. «Sei tu il garofano di Margherita! Tu dunque parti? Va, studia, diventa dottore».
p. 89
- E, dimmi, - riprese, fissando una pagina del catalogo, - cosa vuol dire mobili al-la-Lui-gi-de-ci-mo-quin-to?
- Era un re... - cominciò Anania. - Questo lo so, - rispose vivacemente Maestro Pane, con un malizioso sorriso sulla gran bocca sdentata, - era un re al quale piacevano le ragazzine...
- Maestro Pane, - gridò Anania, strabiliato, - come sapete ciò?
Il vecchietto cominciò a ridere, togliendosi la giubba e piegandola accuratamente.
- Ebbene, - disse, fingendo un ingenuo stupore per non turbare oltre l'innocenza di Anania, - perché siamo ignoranti non dobbiamo saper nulla? A quel re piaceva giocare e divertirsi coi bambini, come alla regina Ester piaceva andar pei campi a cogliere spighe, ed a Vittorio Emanuele zappare l'orto...
p. 98
A Cagliari Anania frequentò il Liceo e per due anni l'Università: studiava leggi. Quegli anni furono come un intermezzo, nella sua vita; un intermezzo pieno di dolcezza e di armonia.
p. 106
Anche a Cagliari, durante il primo anno di liceo, egli non ebbe amici e neppure conoscenti; quando non studiava o non vagava solitario in riva al mare, sognava sul balcone, come una fanciulla.