Giovanni Battista Tuveri
Cagliari, Tipografia Nazionale
Del diritto dell'uomo alla distruzione dei cattivi governi
Giovanni Battista Tuveri
pp. 110-111
Ogni podestà è da Dio; né può dirsi iniqua, se non impropriamente, e per l’abuso che ne fa l’uomo
p. 133
Finisco col considerare la Sovranità dal lato più favorevole ai Re. Ma io non farò che trascrivere ciò che ne ha lasciato Nicola Spedalieri, nella sua opera Dei diritti dell’uomo.
p. 152
La massima bandita da Gerson, COMUXIS ERROR JUS FACIS, è la storia dei nostri dritti; è l’ordine necessario di moralità nel quale ci pone la nostra imperfezione.
p. 152
Noi vedemmo nel secolo 18, intere province sollevarsi in Francia a propugnare un ordine di cose, che era il fonte perenne delle loro sciagure
p. 156
Lacsciando però da parte gli antichi filosofi, dirò, che S.Agostino denomina temporanea la legge, onde taluno esercita il potere sovrano ; eterna ed immutabile la legge, onde nasce la facoltà di trasferirla Sovranità dagl’immeritevoli ai meritevoli, e di riordinare lo Stato, secondo ché esige l’interesse sociale.