Giovanni Battista Tuveri
Cagliari, Tipografia Nazionale
Del diritto dell'uomo alla distruzione dei cattivi governi
Giovanni Battista Tuveri
pp. 17-18
hellip;onde da una parte dando al popolo oppresso un’attitudine imponente, dall’altra convertendo, indebolendo i nostri dominatori, possiamo se non renderci indipendenti, diminuire la nostra dipendenza, o porci in grado di profittare d’un favorevole emergente.
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V’ha una dipendenza unilaterale, servile : qual si è quella dei cosi detti possessi, che gli Europei hanno nelle Indie, ed altrove : per cui un popolo vien tenuto come una fattoria, un oggetto di traffico d’un altro popolo, o piuttosto dei suoi dominatori.
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Non appena però un popolo, attraverso le illusioni, in cui artatamente l’avvolgono i suoi governanti, giunge a scorgere un’organizzazione di società meno imperfetta di quella in cui vive, si sviluppa im esso umo spirito che presto o tardi dee costringere il governo a ricorrere, per sostenersi, ad una forza estranea a quella dei governati
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Un tempo i Principi non aveano al loro soldo che poche centinaia di guardie. Quando Carlo VII di Francia ritenne ai suoi stipendi un’armata di 25 mila uomini, mise in apprensione gran parte d’Europa. Luigi XI. Terribile agli stranieri non meno che ai suoi, non aveva sotto di sé che 40 mila soldati.
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hellip;La sua indipendenza è indipendenza di Principi, non di Popolo : e parto dalla rassegnazione con cui sopporta la sua schiavitù