Flora e fauna
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 161
A questo punto della storia di Zulemaide, Elodia si era fatta tutto in un momento bianca come pannolino lavato, con gli occhi stravolti guardava tremante verso una siepe del giardino e dopo prese a gridare: - Zulemaide, Zulemaide, siamo perdute... Vergine santa aiutateci. Vedi là quei quattro sgherri!... fuggiamo - fuggiamo - soccorso!!! In quell'istante quattro uomini chiusi in nere armadure colle celate su viso piombarono precipitosi sulle ingenue verginelle.
p. 163
Nel mezzo vi era una lunga panca massicia con due aurei doppieri accesi - alcuni seggioloni a braccioli intorno a un gran camino nella cui cappa campeggiava l'arma della famiglia – un leone gradiente.
p. 171
Sassari, immune d'ogni peso libera come l'augello!
p. 172
Arrivato a Torres, di là prese la via per Sassari - Le ridenti colline, le fiorite convalli, i tortuosi rivi della sua terra natale per lui susurravano sensi di riconoscenza. Vedeva quelle deliziose campagne dal pacifero verde degli ulivi – dal muscoso profumo degli aranci e dei pampini, vagamente frastagliate da sollazzevoli brigate di contadini e contadine, di fanciulletti e vignaiuoli intenti alla vendemia – Udiva concerti di voci argentine, concerti di usignoli e capineri, festevoli ragionari, che si facevano d'ogni intorno nella campagna. - E tutt'insieme per lui formava un accordo di somma letizia e il presentimento del benessere della sua patria, quando sarebbe stata proclamata libera e indipendente.
p. 175
Niccolò Calderari chiuso sempre nelle sue stranze vi rigirava come tigre ne' suoi canneti a cui fosse stato tolto un nato.