Flora e fauna
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
pp. 122-123
Il Giudice turritano, Michele Zanche, aveva passato, non meno del figlio, una notte infelicissima. Un caso strano quanto inaspettato, che gli capitò nel fondo di quel sotterraneo in cui lo vedemmo scendere col nappo della Sardonica, aveva sconvolto anche a lui il cervello. [...] Fantasticava fra sè: - E poi mi vengano a dire che i diavoli non sortono dall'inferno.... Sissignori che sortono.... li ho veduti io, con questi due miei occhi! - Ci hanno un paio di corna ritorte, aguzze e lunghe ben più di una spanna.... due occhiacci, che inviano faville e la bocca infuocata con delle zanne da lupo. - Le loro carni sono dure, ispide, nere nere... le branche armate di artigli e le gambe storte come quelle del becco - con i piedi furcuti... Nè vi è dubbio - quei lì non potevano essere altri che demoni! Eppoi il bel giuoco che mi volevano fare... mi volevano gettare in mezzo a della pece bollente... mammamia! e ove giace già quel tristaccio di - Frate Gomita... perocchè quegli che mi disse: << Qui ti attendo, amico! >> era proprio lui... Ma e come va - non più tardi di ier sera egli era quì da me! - Gliè però che si vuole, ed è giusto, che molti uomini vivi al mondo, brucciano già nell'inferno. Bisogna dire adunque che il mio bravo amico gomita, sia uomo tristo davvero!.... Ad ogni modo mi guarderò bene di scendere mai più in quell'abitacolo di demoni.... tanto colei è morta.
p. 124
Non è solito suo essere mattiniero... qui gatta ci cova.
p. 128
Se potessimo indurlo e salvar capra e cavoli.
p. 130
La città di Ardara era immersa nel sonno e tranne i passi misurati delle ascolte e l'argentino cuccurrire del gallo, non vi si udiva alcunche d'altro. Sul battuto d'una torre del Castello se ne stava a quell'ora un uomo fermo, immobile. Con ambo i gomiti infissi fra i merli si reggeva tutto il capo nelle palme e intensamente pensava.
p. 132
Orsù, Falco levati – soggiungeva poi volgendosi verso un angolo della torre in cui stava sdraiato un armigero, che fin lì probabilmente era stato a dormire.