Geografia
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 187
Giunti alla sboccata, traversarono per lungo la piazzetta del Duomo e non si fermarono che a porta Utzeri.
p. 187
Il cielo fosco e minaccioso avvolgeva tutto il creato come in un immensurabile manto oscuro oscuro, ove guizzava talora il lampo sanguigno accompagnato dal terribile scroscio del tuono.
p. 188
La Comune di Sassari – antica borgata di Tàratì all'epoca del nostro racconto era cinta di mura, munita di torri e aveva quattro sole porte d'entrata e uscita. Essa era venuta sempre più popolandosi e fiorendo a motivo delle incessanti emigrazioni che si facevano daTorres, già distrutta e che si fermavano in quella. Talchè indusse l'arcivescovo Dorgodorio a trasferirvi la Sede, che fin lì erasi tenuta a Torres. - Ciò avvenne verso il 1278.
p. 188
Questa veniva ad essere il Monastero di San Pietro di Silchi posseduto dai monaci Benedettini in uno alla Villa, rinomata in quel tempo per la sua amenità e delizie.
pp. 215-216
Il Giudice Donno Michele Zanche chiuse la serie dei dinasti turritani. Alla sua uccisione il Giudicato venne suddiviso per terre e per castelli che occuparono i Doria, i Malaspina ed i marchesi di Massa – quali per diritti di parentela quali per via di contratti che si stipularono tra loro. I Doria diventarono signori dei castelli di Monteleone – Roccaforte – Castel Doria – nella regione dell'Anglona; di Ardara – di Bisarcio – Meilogu – Cabuabbas – Nurcara e d'una parte della Nurra. I Malaspina, di Bosa – del castello di Bulzi – d'Osilo e dei territori di Coguinas, Figulina e Marti. Molte località della stessa provincia vennero occupate dai Marchesi di Massa, mentre le altre rimasero sotto la dipendenza delle Repubbliche di Genova e di Pisa.