Geografia
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
pp. 50-51
A proposito delle donne di Barbagia, debbo aggiungere che il loro fisico, e in generale la fisonemia di molte di esse sono in armonia co' loro costumì. E precisamente nelle donne dei tre villaggi vicini d'Arizzo, Belvì e Desulo, ai quali aggiungerei quello di Tonara, sebbene abbigliate con poca diversità, che si riscontra un tipo particolare nelle loro fisonomie e nell'insieme delle loro persone. Questo tipo si avvicina molto a quello delle abitanti nelle valli delle Alpi, per esempio quelle di Aosta, della Moriena della Tarantasia.
pp. 57-58
L'inverno prematuro aveva spogliato la campagna del verde confortevole; negri nuvoloni facevano ghirlanda alle vette dei monti, e il vento fischiava lamentoso fra le gole sottostanti.
p. 58
Salì un monte, poi discesi a valle; risalì un altro monte, e ridiscesi; poi un altro più selvaggio ed alpestre...... e mi mancò la lena.
pp. 61-62
Erano le canicole. Il sollione co' suoi raggi infuocati le irte rupi di granito, da cui proveniva un intollerabile riverbero. Si stava a disagio da per tutto, e si aspettava con ansietà il refrigerio della notte. Allora ognuno sbuccava di casa a far la siesta sul vestibolo; oppure usciva fuori paese a godere il frescolino.
p. 61
In quella sera, a detta di Giovannino, a nostra appetitosa conoscenza, si era fatta una cenetta in campagna, dove si erano mangiati i maccheroni al sugo dei pomidoro, primizie degli orti di Tortolì, innaffiati copiosamente ( non gli orti, ma i maccheroni) col classico vino d'Ogliastra.