Arte
Roma, Tip. G. Ciotola
L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia
Stefano Sampol Gandolfo
p. 228
Di un brutto fatto però si macchiarono in questa circostanza i Pisani, che non possiamo passare sotto silenzio. Del brutto fatto, per cui si suol dire proverbialmente ancor oggi: Fiorentini ciechi e Pisani traditori. Narriamolo.
Ai Fiorentini, che con tanta lealtà e tanto disinteresse avevano guardato la patria loro, vollero i Pisani, reduci dalla conquista, lasciare in segno di gratitudine la facoltà di scegliere tra due magnifiche porte di bronzo e due stupende colonne di porfido, portate via dalla vinta e saccheggiata isola di Maiorca. I Fiorentini, nel gradire il cortese ricordo, preferirono le due colonne. Ma che cosa avvenne? Avvenne che siccome le due colonne erano coperte di un superbissimo scarlatto nessuno avendo potuto internamente vederle ed esaminarle, i Fiorentini rimasero ingannati. Perocché esse erano state enormemente danneggiate dal fuoco.
Chi avesse la vaghezza di ammirare quelle due colonne di porfido vada a Firenze e le troverà ancora nel Battistero, in quel gioiello di tutte le architettoniche beltà, che è il tempio di S. Giovanni.
Cagliari, AV
La Sardegna antica e moderna (da un inedito ms. francese del 1816)
Matteo Luigi Simon
pp. 76-77
Il vasto perimetro delle coste sarde è dotato di circa 100 torri munite di artiglieria, che formano una linea difensiva contro gli assalti dei pirati barbareschi che un tempo devastavano il paese e rapivano glia abitanti&helli
pp. 77-78
Taluni edifici a forma di torre di antichissima costruzione sparsi su tutto il territorio dell’isola, chiamati nuraghi nella lingua locale, hanno attirato spesso l’attenzione e la curiosità delle persone istruite&helli
pp. 78-81
Diodoro Siculo e l’autore del libro De mirandis auscultationibus fanno menzione di meravigliosi edifici esistenti in Sardegna chiamati dedalei perché si suppone che ne sia stato l’autore Dedalo, fatto venire verosimilmente da Jolao, uno dei primi colonizzatori della Sardegna...
Cagliari, Tipografia Timon
Relazione del viaggio fatto in Sardegna nel 1843 da S.M. il re Carlo Alberto I e dal suo figlio secondogenito S.A.R. Ferdinando Maria duca di Genova
Pasquale Tola
p. 6
Poi avviossi al vicino e antico tempio di S.Simplicio, visitò gli scavi fatti preventivamente in quei dintorni dal sig. Gaetano Cara, incaricato della direzione del R.Museo di Cagliari.