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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Arte

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Colombi e sparvieri

Grazia Deledda

pp. 330-331
Io ho visitato il palazzo ducale di Mantova cinque anni or sono. Sì, proprio cinque anni or sono; cosa crede, ch'io sia giovane? Son vecchia, prete Defrà: se no, non mi farei accompagnare da un uomo pericoloso come lei! Sì, ricordo la sala del Paradiso, dalle cui vetrate si vede il lago melanconico come uno stagno. Mi ricordo: era d'autunno; attraverso i canneti gialli salivano piccole nubi rosse che mi sembravano fenicotteri, i bei fenicotteri vermigli consacrati al sole... Poi ricordo la sala da pranzo coi grandi fiumi rappresentati da vecchioni incoronati di giunchi... e la galleria degli specchi, e il letto di Napoleone, simile al letto di tanti altri piccoli uomini sconosciuti; e la camera dell'Imperatrice con le pareti coperte da un velo finto; e le salette di Isabella col ritratto di lei sullo stipite dell'uscio... Ma il palazzo del T m'ha fatto più impressione del palazzo ducale: è ancora più abbandonato, più triste, ma d'una tristezza solenne. Guarda su una peschiera vuota, su un giardino desolato, pieno di qualcosa di tetro, di più tetro dell'acqua morta di certi stagni; pieno di ricordi! In fondo c'è una grotta con stalattiti che non splendono più, con una fontana che non dà più acqua; e sulle pareti delle sale, nel palazzo, cavalli enormi e giganti che hanno la fisonomia bonaria dei mantovani moderni, viso rosso, occhi chiari, capelli e baffi rossicci, labbra grosse e fossetta sul mento, s'agitano in una lotta che dura da secoli ed è sempre tanto grandiosa quanto vana..

arte, colori, flora e fauna, italia ed europa, storia

Milano, Mondadori, 1972

Paese d'ombre

Giuseppe Desś

p. 51
Stormi di passeri e di cornacchie volavano dal tetto del Palazzo arcivescovile al campanile della chiesa di Santa Barbara.

arte, flora e fauna

p. 51
Stormi di passeri e di cornacchie volavano dal tetto del Palazzo arcivescovile al campanile della chiesa di Santa Barbara.

arte, flora e fauna

p. 94
Il convoglio accelerava l’andatura serpeggiando; incontrarono altre ripide discese e risalirono erti pendii senza rallentare; passarono davanti alla chiesa campestre di San Giuseppe, sfiorarono il recinto in muratura della chiesetta di San Sisinnio.

arte

p. 100
Ma di sera, quando i passeri si riunivano sui grandi cipressi che fiancheggiavano l’Oratorio delle Anime, allo stridìo assordante, come un misterioso segnale, da tutte le direzioni i ragazzi riaffluivano nella piazza. Quelle grida acute di ragazzi e quelle strida di passeri erano il primo segno della notte, a cui seguivano dal campanile della chiesa di Santa Barbara i rintocchi dell’Ave Maria.

arte, flora e fauna, religiosità

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