Modi di dire
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 213
Queste le dorate speranze che io vagheggiava su di te lungamente? questo il conforto che io doveva avere ai già tardi miei giorni?.... O cieli, troppo è grande la sciagura perchè io la sopporti più a lungo! - Non bastava d'avermi orbato della povera Susanna nel verde fiore de'suoi anni.
p. 222
Elodia sembrava una rosa sbucciata.
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 23
Già si udiva il confuso scalpito dei cavalli mossi a gran carriera, alcun che di aspro e di formidabile che si avvicinava visibilmente alla comune meta, con manifesto terrore di tutti gli spettatori.
p. 23
Alla sua comparsa, si confondeva ogni pudica fanciulla - fuggiva allibita e si raccoglieva simile a tortorella insidiata dallo sparviero.... A lui, l'infelice vassallo, se mai nel giardino d'amore avesse colto una primaticcia rosa, sollecito la presenta, acciò egli per primo per primo ne assorba tutto il verginal profumo!
p. 44
Malann'abbi! - gridò un popolano che era stato atterrato e mezzo pesto dall'urto:– Malann'abbi, marrano scellerato!.... Va, me la pagherai...! - Zitto per dio, Valenzio, - borbottava un'altro riprendendoil minaccioso uomo – non sai tu, quanto possano quei tiranni? - Eh! Si, lo so lo so – ripigliava il primo – lo so pur troppo... Ma finchè noi staremo sotto la frusta di questi manigoldi saremo sempre macerati a questo modo.