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Modi di dire

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo

Marcello Cossu

pp. 70-71
Avevo, come già dissì il cappello alla Lobbia, sormontato da una splendida, piuma di pavone che mi rammentava il secolo di Don Rodrigo; i pantaloni all'inglese, color mandorla fresca tagliati proprio alla gamba – il panciotto della stessa stoffa e colore – la cacciatora di velluto, color verde bottiglia e gli stivali a tromba della più schietta pelle di Russia. Dopo aver passati in rassegna tutti questi abiti e fattane la debita pulizia, tolsi dal carniero un bel petto a merletti, un paio di polsi ed un colletto alla Bismark con una elegante crovattina del colore di questo stesso nome. I colletti e i polsini alla Bismark inallora erano in gran voga. Bismark, egli è quel politicone germanico di cui si è tanto parlato e si parla; il gran Cancelliere dell'impero di Guglielmo di Prussia – l'Archimandrita della massoneria tedesca.... amico non troppo di noi... Egli è tal uomo, il di cui nome passerà alla posterità anche per bocca della moda!

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pp. 77-78
Altro da natare nelle case di campagna sono il cortiletto e l'orticello. Il primo che si ha o di davanti o di dietro di esse, sempre però a scapito della luce e dell'aria per le medesime; perocchè sia solito tenebro stipato di legna d'ardere e d'attrezzi per l'agricoltura. Annesso poi al cortiletto è l'orticello. Gli orti sogliono essere coltivati dagli stessi coloni, che ne ritraggono la verdura pel condimento della loro minestra. In questi orti è da notare una gara non molto onesta da parte dei proprietari di essi; qui si fa nientemeno alla ruffa ruffa reciprocamente, per modo, che il vero padrone, mai gusta le primizie del suo orto; spesso derivano da ciò risse, dispetti, e persino schioppettate! Sono ancora da considerare nel villaggio, per quel che trattasi del caseggiato, le case dei ricchi, e tra esse la Canonica, che primeggia fra tutte. Queste sono ordinariamente d'un piano superiore e restano più polite e decenti – la Canonica poi è la reggia del villaggio. Il povero cittadino che raramente varca quella soglia, se mai vi capita, rimane stordito a vedere quelle pareti imbiancate, quei mobili luccicanti e ben in assetto – non scambierebbe tutto ciò per le ricchezze d'un Creso! Il curato del mio villaggio – un prete assai di buon'umore.

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pp. 81-82
Ora costui ci ha il brutto vizio di lasciarsi prendere dal vino, e in quelle ore non accetta niuno in casa, fosse anche Pio IX in persona; anzi v'è di peggio, quando lui è brillo, bastona forte chiunque tenti andarlo a trovare, ed è ottima cosa lasciarlo in santa pace; onde combinammo con Beatrice di mettere alla finestra quella maledetta pezzuola, ogni qualvolta il maledetto suo zio sagrifica al maledetto dio Bacco.

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pp. 82-83
Andava pensando che se gli uomini moderni hanno torto nel giudicare dei preti, come d'ogni erba fascio, perniciosi alla società, vera peste del mondo, pur non di meno è indubitato che molti di essi, anzi la maggior parte, facciano direi a pugni cogli obblighi ed esigenze del proprio stato. Infatti quanti di costoro che dovrebbero essere il giusto riflesso della virtù, non s'insozzano di vizi i più turpi, e sono la corrutela dei buoni costumi e lo scandalo della società? - Essi gridano la croce addosso all'avarizia, alla lussuria, all'intemperanza, alla gola, e mentre non sono che il sincero ritratto d'ogni pravità umana.

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pp. 83-84
Ecco là quell'altro tutto lindo e pettinato da parere un dio Cupido; col suo colletto alla diplomatica, colla sua cravattina bruna però picchettata a viola, coi suoi manichini alla moda – tutto spirante profumi, con un'aria dolce languida da cascamorto. - Egli è il prete alla moderna – il cicisbeo delle donne. Costui bazzica teatri, feste e balli, ove mena per solito una sua Psiche che ama quanto l'anima sua. Frequenta case signorili, ove al certo sono delle dee da incensare; e poichè, egli conosce un pocolino la musica e suonà benino al piano, viene pregato dalle donnine di suonare qualche pezzo, qualche fantasia nuova, ed egli, figuratevi se condiscende alla galante richiesta... Perciò non si da pranzo sontuoso senza che lui vi sia invitato, non si fa scampagnata senza che lui ci venga, anzi gnò diventa il direttore della brigata, o meglio il gingillino delle donne. - Ed è pur bello vederlo là attorniato da tante gonne dai colori svariatissimi, fare ora il giullare con mille spiritosità e buffonate, ora l'indovino e chiromante, leggendo sulle gentili manine quasi sempre un avvenire di rose, ora  il giocoliere con tanti pregi e destrezze sorprendenti!... E sì, ve l'assicuro io, che costui sa maneggiare destramente il bastone di Giacobbe – Così fatto sacerdote parmi il prete menestrello del secolo XIV. Quell'altro si tiene in casa un paio di servotte paffutelle e belloccie da far prevaricare un Sant'Antonio... E l'Ordinario fa un bel gridare ch'egli non debba avere a servizio donne, fuorchè sinodali.

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