Modi di dire
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 9
Perciò a non promulgarne lo strazio, e in cui poi ne avrebbe molto penato la mia ostinazione, premurosamente mi accomiatai da lei, lasciandola lagrimosa e triste come una Didone abbandonata.
p. 11
E proibire affatto quel maledetto modo d'imbarilare i passeggeri, che s'usa in Sardegna, ove i carrozzieri ci prendono senz'altro non per Sardi, ma per sardelle.
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Nè stette molto; chè il vetturino, tolte in mano le guide e distribuite gratuitamente ai cavalli una furia di scudisciate, il legno si mosse, partì a gran carriera, uscendo da Sassari verso la parte del Molino a vento.
p. 15
Stava lì seduto, dispettoso e torto come un Capaneo, e non mi attentai rivolgergli verbo.
p. 17
Vedi farsi la strage a monti, scorrer il sangue a rivi; e fra le grida di feriti e moribondi, e l'orrendo fischio di frombole e di saette, innalzarsi il marziale canto della vittoria. E qui stupidisci alle prove straordinarie del prisco valore; e ammiri la vetusta vigoria, l'inimitabile destrezza, l'incorruttibile coraggio, il generoso ardire, il santo egoismo degli antichi Cavalieri.