Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
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Di esentare il Giudicato da ogni e qualunque pretesa vi possano avere que' bravi marchesi di Massa che non si stancarono mai di farmi la guerra... e la Eccellentissima Santa Sede, che quando trattasi di successioni, non la mancano sicuro dritti d'addurre e pretensioni.
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In quel mentre comparve un paggio che annunzio l'arrivo del Vicario di Gallura, il quale chiedeva un segreto abboccamento con Giudice turritano
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E ciò detto consegnava la cappa a Bianca, accennandole di partirsi. Poco dopo entrò nella reggia un fraticello chiuso in una tunica di panno greggio, col largo bacucco tirato fin sugli occhi. Costui aveva un viso terreo e macilente, ove brillavano due occhietti vivi vivi, ma cenerognoli e vi campeggiava un naso adunco come un becco di nibbio.
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Mi si fa sentire nientemeno che i tuoi tesori ormai non potrebbero invidiare quelli di Creso.
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Perocchè tornando il mio padrone Giudice Nino a' suoi Stati, ciò che si crede fra breve, mi converrà scendere dal seggio e accontentarmi da soli miei risparmi – Non dovevi pensare diversamente... - Adunque sarebbe stata bella che dopo d'essermi consumato attorno agli affari di casa altrui, me ne dovessi - per vivere - ritornare all'aratro come un Cincinnato di Roma?