Riferimenti letterari
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 200
Io in quel tempo rileggevo Terra vergine e sognavo grandi fiumi luminosi con isole coperte di canne e di giuncheti, ombreggiate di boschi di salici e di pioppi; tutto un paesaggio caldo, fantastico, velato di vapori rosei, popolato di donne belle e voluttuose.
p. 201
I falchi passavano sul luminoso cielo d'agosto sopra il cortile patriarcale; il loro strido d'amore e di rapina faceva sollevare il viso a Columba, e quel viso delicato e ardente, quei grandi occhi dalle palpebre brune, tutto il quadro semplice e antico richiamava sulle mie labbra i versetti del Cantico dei Cantici.
p. 270
- Egli è un selvaggio... Tolstoi...
- Andate all'inferno, tu e il tuo Tolstoi, io amo quello che mi pare e piace; la caccia, il tabacco, il vino se occorre... Tu e Tolstoi non mi seccate... Io non faccio male a nessuno: gli animali non soffrono; io son qui grande e grosso e vivrò a lungo, mentre tu col tuo amore per il prossimo ti sei legate le gambe, hai fatto come le monache che si chiudono da sé in prigione. Io voglio esser libero, libero - urlava e tutta la stamberga tremava per i suoi colpi di bastone, - e infischiarmi di tutti, barbari o degenerati che siate. Io vado dove mi pare e piace, e il cinghiale e il falco sono i soli nemici che io mi degno di perseguitare.
p. 301
- Le piace Pascoli?
- Lo so quasi tutto a memoria.
- E D'Annunzio?
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
La via del male
Grazia Deledda
p. 289
Gli uomini, scuri in viso, con fieri occhi neri, vestiti di orbace, di saia, di cuoio, ricordavano i mastruccati, ladroni di Cicerone; le donne indossavano costumi ruvidi, di orbace e di panno giallo, non privi però d'una primitiva eleganza.