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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Riferimenti letterari

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945

Cenere

Grazia Deledda

p. 188
Gli pareva d'esser caduto in un abisso roccioso, fra montagne erte desolate che soffocavano il breve orizzonte; ricordi lontani gli risalivano dal profondo dell'anima: le notti di febbre a Roma, il fragore del vento su Bruncu Spina, una poesia del Lenau: I Masnadieri nella Taverna della landa, la canzone del mandriano che era passato nella straducola la sera in cui zia Tatàna aveva chiesto la mano di Margherita.

geografia, italia ed europa, riferimenti letterari

p. 189
Quella notte egli sognò che l'uomo di Fonni gli aveva portato la novella: ella era fuggita... egli la inseguiva, la inseguiva... attraverso una pianura coperta di chiodi... Eccola, ella è là, all'orizzonte: fra poco egli la raggiungerà e la ucciderà; ma egli ha paura, ha paura... perché ella non è Olì, è il mandriano passato nella viuzza mentre zia Tatàna era dal signor Carboni... Anania corre, corre; i chiodi non lo pungono, eppure egli vorrebbe che lo pungessero... Olì, trasformata in mandriano, canta: canta i versi del Lenau: I Masnadieri nella Taverna della landa; ecco, egli sta per raggiungerla e ucciderla, e un gelo di morte lo agghiaccia tutto...

contatti con altri paesi, riferimenti letterari

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Colombi e sparvieri

Grazia Deledda

p. 170
- Alla tua età ero mingherlino come te, ero stupido come te. Come te immaginavo che i mulini a vento fossero castelli. La semenza dei Don Chisciotte non si perde mai, ottimo amico. Ma un giorno mi accorsi che io avevo dentro di me uno spiritello indemoniato: bisognava combattere e strozzare quello lì, non i nemici che non esistono. Siamo noi i nostri nemici, carissimo Jorgeddu; siamo noi che ci diamo fastidio e ci secchiamo notte e giorno. Allora: «aspetta», dissi fra me, «ora t'aggiusto io, ottimo Don Chisciotte». E rincorsi e chiamai il mio spiritello, come mia madre faceva coi suoi polli quando voleva strozzarli; giusto così feci anch'io col mio spiritello.

flora e fauna, riferimenti letterari

p. 170
Tu sai cosa vuol dire vincere in questo paese: altro che Don Chisciotte ci vuole, ci vuole Napoleone.

riferimenti letterari, storia

p. 199
Anni di semplicità e di gioia! Io mi alzavo prima dell'alba gorgheggiando con gli uccelli; tutto mi sembrava grande, tutto mi sembrava bello; mi pareva di vivere in una città tumultuosa; se andavo a messa il vescovo mi sembrava Cristo; a scuola consideravo i professori come uomini grandi e celebri, e se coi compagni facevamo qualche escursione nei dintorni o ci spingevamo sino ad Oliena o a Mamojada ero convinto di aver veduto i più bei paesaggi del mondo e di aver esplorato terre ancora ignote. Leggevamo ancora le poesie di Iginio Tarchetti mentre i romanzi e le novelle di Gabriele d'Annunzio ci rivelavano un mondo incantato e malefico, una piaga dolce e ardente piena di fiori velenosi e di frutti proibiti.

contatti con altri paesi, flora e fauna, istruzione, riferimenti letterari

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