Riferimenti letterari
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
pp. 162-163
Nel furore di quella battaglia caddi ferito, credetti morire e mi raccomandai a Dio. - Quando rinvenni era notte; al mio sguardo si svelava un quadro terribile.... << Al lume Delle stelle lampeggiano le sguainate Sciabole. Brillan di sanguigne tinte I purpurei pennacchi, erti ed immoti Come bosco di pioppe irrigidito. Del Re custodi e della legge, schiavi Sol del dover, usi obbedir tacendo E tacendo morir, terror dei rei, Modesti ignoti eroi, vittime oscure E grandi, anime salde in salde membra Mostran nei volti austeri, nei securì Occhi, nei larghi lacerati petti Fiera, indomita la virtù latina... >> Era il campo di battaglia.
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
p. 151
Salvator Rosa era un celebre poeta e pittore napoletano.
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 430
Il poeta Serafino Masala di Bultei, col profilo greco e vestito come un eroe di Omero, cantava:
Su turcu non si cheret reduire,
Anzis pro gherrare est animosu,
S'arabu inferocidu est coraggiosu,
Si parat prontu né cheret fuire...
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 14
Capitano della bardana era il bandito Corteddu, un uomo dagli occhi di fuoco e col petto coperto di pelo rosso; un gigante Golia, forte come il lampo.
p. 61
Dopo la maestrina dai baffi venne la volta del maestro che pareva un gallo; poi d'un vecchio maestro tabaccone che additando l'isola di Spitzberg diceva piangendo: «qui fu imprigionato Silvio Pellico»; poi di un piccolo maestro dalla testa rotonda, pallido, molto allegro, che si suicidò.