Istruzione
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 173
laquo;Non si può cambiare mai il nome ai cavalli, né ai cani, perché muoiono: si chiama Zelinda e fra qualche mese ti farà un puledro, Dio volendo».
pp. 213-214
Spesso, in casa Manno, si parlava di queste cose e Dolores ascoltava attentissima, ma poiché nessuno si curava di rispondere alle sue domande, si rifaceva più tardi con Angelo. Voleva sapere cos’è un Istituto di Credito, cos’è il tetano e, nella sua innocenza, non si spiegava perché i soldati, che devono difendere la patria (questo lo aveva imparato a scuola), potessero sparare sui cittadini, che erano, a suo avviso, una parte della patria.
p. 238
laquo;Vado alla Scuola Militare di Modena».
pp. 254-255
In fondo, la carriera delle armi era una professione come un’altra e l’Accademia costava assai meno dell’università.
p. 264
Non tutti sapevano leggere; non tutti, anche sapendo leggere, si sarebbero fermati e non sarebbe stato facile spiegare in poche parole la necessità del silenzio.